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Endometriosi malattia difficile da capire!
L’endometriosi è una malattia circondata da taboo, miti ,diagnosi e trattamenti tardivi dovuti alla mancata reattività degli specialisti e delle pazienti nel riconoscere i sintomi evocatori della malattia.
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I dolori mestruali invalidanti non sono normali!
Molti ginecologici considerano, ancora oggi, il dolore mestruale come « normale» o «parte del fatto di essere donna». Inoltre si parla spesso di «soglia del dolore bassa» o «psicologia fragile». Il punto è che se il dolore mestruale diminuisce la qualità della vita quotidiana di una paziente, questo sintomo DEVE essere considerato come patologico e quindi indurre delle investigazioni supplementari.
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Non si è mai troppo giovani per l'endometriosi
L’endometriosi è spesso reputata come una malattia rara nella la popolazione giovane femminile. Questo deriva dal fatto che, prima dell’avvento della tecnica di laparoscopia negli anni ’70-’80, la diagnosi veniva confermata solamente dopo interventi importanti di laparotomia. Queste operazioni venivano eseguite la più parte delle volte per altre patologie in pazienti di 30-40 anni. Da qui l’idea che la malattia insorgesse solamente a quest’età. Neli anni ’80 con l’avvento della laparoscopia per lo studio dell’infertilità si è potuto osservare l’endometriosi anche in una popolazione più giovane. Questa teoria è stata ulteriormente confermata da uno studio globale per il benessere della donna eseguito in più di 10 paesi e 16 centri primari con lesioni evidenziati fino a qualche mese dopo l’insorgenza delle mestruazioni (menarca).
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Endometriosi non vuol dire infertilità
Una diagnosi precoce della malattia non equivale ad una certezza d’infertilità. Moltissime donne con questa patologia concepiscono spontaneamente senza problemi soprattutto nei primi anni della malattia. Non è quindi inabituale che l’endometriosi venga diagnosticata dopo la nascita di un primo figlio. Purtroppo, però non esistono dati percentuali che indicano quante donne con endometriosi non avranno problemi di concepimento, ma possiamo onestamente dire che esiste una stretta correlazione fra l’infertilità, la severità della malattia e l’età della paziente.
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Si può guarire dall’endometriosi?
SI
Si può guarire dai sintomi della malattia. Tuttavia il meccanismo che porta a questa malattia non può purtroppo essere eradicato. Solamente una volta iniziata la menopausa l’endometriosi non può essere più attiva. -
L’endometriosi è una malattia sessualmente trasmissibile?
NO
L’origine stessa di questa patologia non è del tutto elucidata e si pensa possa nascere da differenti meccanismi come la mestruazione retrograda, le predisposizione genetica o la metaplasia dei tessuti. -
Può una gravidanza guarire la malattia?
NO
Sebbene la gravidanza permette alla donna di rimanere per un lungo periodo senza sintomatologia, spesso, alla fine del periodo dell’allattamento (qual ora questo sia in atto) i dolori possono progressivamente ricomparire. -
L’endometriosi è una patologia maligna?
NO
Le lesioni di endometriosi sono da considerare come benigne ma il loro comportamento, soprattutto nel la capacità nell’infiltrare altri tessuti limitrofi possono farla sembrare una patologia maligna. In rari casi, comunque, queste stesse lesioni possono degenerare in impianti di tumore endometroide diventando quindi una malattia a connotazione maligna.
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Testimonianza di una paziente
SPICCHI DEL MIO PERCORSO…Premessa… se ne parlo è perché l’informazione e la prevenzione sono fondamentali!Avrò riscritto queste parole non so quante volte, tuttora, dovessi rileggerle, sicuro le modificherei.Devo parlare di qualcosa che, direttamente o indirettamente, è menzionata in ogni pagina del libro della mia vita e che ne farà sempre parte. Pescherò momenti qua e là, solo con l’idea di trasmettere l’importanza di non sottovalutare un ciclo oltremodo lungo e doloroso nei mesi e di rivolgersi al centro per endometriosi o parlarne con il proprio ginecologo.La diagnosi… anni di dolori hanno finalmente un nomeDopo più di vent’anni di controlli ginecologici molto regolari e altrettanti di ciclo molto doloroso (cistiti a profusione, febbricola, infezioni a iosa, ecc…), poco più di 10 anni fa e dopo l’ennesimo ginecologo consultato, mi dissero che avevo l’endometriosi al IV stadio. L’endo che???Premetto che ero in procinto d’affrontare un intervento chirurgico importante d’altra natura, ma in zona contigua, per cui mi limitai a dire se si poteva operare insieme agli altri interventi previsti. Mi ricorderò sempre che il doc mi guardò stupito e poi iniziò a parlare e spiegarmi… ciò malgrado, il mio cervello non riusciva ad assorbire le frasi, mi ricordo parole come ciclo doloroso e lungo, infezioni, aderenze, dolori durante i rapporti sessuali, dolori durante l’ovulazione, diarrea, gonfiore, dolore anche ad inserire un tampone interno e altre parole così che riassumevano perfettamente gli ultimi decenni della mia vita. Non ero in grado di assorbire di più in quel momento.Comunque, fu così che oltre alle operazioni previste, mi tolsero nel contempo e per la prima volta gli endometriomi (le cisti insomma).Ammetto che nei primi mesi dopo la diagnosi non la presi nemmeno in conto questa malattia. In primo luogo avevo già un percorso post operatorio lungo e lento, ma soprattutto ero tanto demoralizzata... perché ci erano voluti vent’anni per diagnosticare una malattia, oltretutto all’ultimo stadio?Senza scordare certe opinioni (o meglio pre/-giudizi) e commenti di medici che mi hanno fatto male, moralmente intendo.Imparai però a dare un nome a certi sintomi con cui convivevo da tanto. Ammetto che ricevere delle diagnosi, aiuta ad affrontare il problema, ma non mi ha mai lenito i dolori.Trascorsi i primi tempi a digerire tutto questo, varie fasi e diversi aggiustamenti del mio quotidiano, mi permettono di conviverci avendo imparato a conoscerla. Ci sono gli alti e i bassi, come in ogni cosa che si vive nelle proprie viscere.Ci sono poi cose che anche a 10 anni dalla diagnosi, rimangono indigeste… avete presente la pubblicità della tipa che con il “Tampax” faceva paracadutismo, equitazione, bicicletta e quant’altro? … Ecco, quella pubblicità è tutt’ora indigesta!!! Sorridere aiuta sempre a non lasciarsi sopraffare dal male.