Che cos'è
L’artroscopia d’anca è una procedura chirurgica mininvasiva, che consente di identificare e trattare alcune patologie dell’anca attraverso piccole incisioni dell’estensione di circa 1 cm.
Tra i pazienti che necessitano di questa procedura abbiamo coloro che soffrono del cosiddetto conflitto femoro-acetabolare (o FAI, femoro-acetabular impingement). Si tratta di una patologia dall’anca nella quale la conformazione della testa femorale e/o dell'acetabolo è tale che durante il normale arco di movimento i due capi articolari non scorrano liberamente ma entrino in conflitto fra loro. Tale problematica è conseguenza di patologie congenite o acquisite dell’anca, spesso dell’età evolutiva (contratte nell’infanzia-adolescenza).
Quando viene indicata
Il dolore nel conflitto femoro-acetabolare si manifesta solitamente in maniera subdola all’inguine, ma talvolta possono essere riferiti dolori posteriori (al gluteo), di solito dopo uno sforzo fisico (attività sportive, passeggiata in montagna, molte ore in piedi). Inizialmente è presente solo in seguito ad alcuni movimenti dall’anca (calzando scarpe o calze, salendo scendendo dall'automobile, accavallando le gambe), in seguito si fa sempre più frequente, limitando prima le attività sportive e poi le normali funzioni quotidiane.
L’artroscopia viene indicata generalmente quando il danno all’articolazione è allo stato iniziale. Qualora invece il danno fosse ad uno stato più avanzato saranno indicati altri trattamenti come, ad esempio, l’artroprotesi d’anca.
Come funziona
La diagnosi ed il riconoscimento precoce della patologia è il momento chiave per trattare artroscopicamente le lesioni dell’anca; fondamentale sarà un accurato esame clinico e un bilancio radiologico, che comprende oltre le radiografie standard anche una risonanza con particolari sequenze per evidenziare le lesioni all’articolazione dell’anca.
La procedura prevede una piccola incisione cutanea, attraverso la quale viene introdotta una telecamera artroscopica che, collegata ad un monitor esterno, permette di valutare la situazione intra e/o extra-articolare dell’anca. Si esegue successivamente una seconda piccola incisione che permette di introdurre gli strumenti chirurgici idonei a curare la problematica specifica individuata.
Sotto anestesia generale, l’anca affetta viene trazionata al fine di aumentare lo spazio articolare, consentendo, così, di introdurre gli strumenti artroscopici.
I pazienti dovranno di norma utilizzare le stampelle per le prime 4-6 settimane per ridurre al minimo il peso sull’articolazione. In seguito sarà necessario un protocollo di terapia riabilitativa per mantenere e migliorare sia la forza che la flessione dell’articolazione dell’anca. Possono essere necessari dai 4 ai 6 mesi per la ripresa completa, in particolare per la scomparsa del dolore in seguito ad attività fisica.