Protesi al ginocchio

La protesi al ginocchio è un intervento chirurgico che prevede la sostituzione dell’articolazione danneggiata, spesso a causa di artrosi avanzata. Rappresenta una soluzione efficace per alleviare il dolore, migliorare la mobilità e restituire autonomia ai pazienti.

Panoramica


La chirurgia protesica del ginocchio è oggi una procedura consolidata che consente di affrontare condizioni articolari degenerative in fase avanzata. L’intervento di protesi al ginocchio consiste nella sostituzione parziale o totale dell’articolazione con componenti artificiali realizzati in materiali biocompatibili come metallo e polietilene.

A seconda dell’entità del danno, il chirurgo può optare per una protesi totale di ginocchio (Total Knee Replacement, TKR) o per una protesi monocompartimentale (unicompartmental knee replacement), detta anche protesi parziale di ginocchio. In quest’ultimo caso viene sostituito solo il compartimento femoro tibiale interno, esterno o femoro rotuleo permettendo un intervento meno invasivo con tempi di recupero più rapidi.

La chirurgia del ginocchio ha come obiettivo primario il miglioramento della qualità della vita del paziente, riducendo il dolore al ginocchio, restituendo stabilità e favorendo un ritorno alle attività quotidiane ed allo sport in sicurezza.

In ambito EOC, l’intervento viene pianificato e personalizzato per ciascun paziente. L’équipe specializzata in chirurgia del ginocchio utilizza tecniche moderne e materiali protesici di ultima generazione garantendo un approccio multidisciplinare che comprende anche la riabilitazione post-operatoria. 

Presso l’Ospedale Italiano di Lugano, l’impianto di protesi totale e monocompartimentale viene eseguito con l’ausilio del robot Velys, un sistema all’avanguardia che rappresenta un salto evolutivo nella chirurgia ortopedica. Grazie a questo strumento innovativo, è possibile effettuare una pianificazione preoperatoria estremamente dettagliata e personalizzata, eseguire tagli ossei con una precisione millimetrica ed ottenere un allineamento ottimale della protesi con lo scopo di ottimizzare i risultati chirurgici.

La durata della protesi al ginocchio dipende da vari fattori tra cui il tipo di impianto, l'età del paziente, il livello di attività fisica e la corretta esecuzione degli esercizi riabilitativi. In generale, le moderne protesi offrono una durata media di circa 20 anni, con possibilità di revisione se necessario.
 

Cause e fattori di rischio


Il deterioramento dell'articolazione del ginocchio può derivare da diverse patologie o condizioni traumatiche. La principale causa che porta alla necessità di un intervento è senza dubbio l’artrosi del ginocchio, una malattia degenerativa che colpisce la cartilagine articolare.

Cause principali

  • Artrosi: usura cronica della cartilagine che comporta dolore, infiammazione e ridotta mobilità.
  • Artrite reumatoide: è una malattia infiammatoria cronica autoimmune che colpisce primariamente la membrana sinoviale delle articolazioni. Quando interessa il ginocchio, provoca una sinovite proliferativa che può evolvere in distruzione cartilaginea, erosione ossea ed instabilità articolare.
  • Esiti di fratture o traumi: eventi traumatici pregressi possono compromettere l’anatomia articolare causando la degenerazione della cartilagine articolare (artrosi post traumatica)
  • Necrosi osso subcondrale (SONK): morte del tessuto osseo sottostante la cartilagine articolare che può collassare e deformarsi.
  • Malformazioni congenite: vizi assiali come ginocchio valgo o varo possono favorire un’usura precoce.
     

Fattori di rischio

  • Obesità: aumenta il carico meccanico sull’articolazione.
  • Sesso femminile e predisposizione genetica: le donne sono più colpite dall'artrosi dopo i 55 anni.
  • Età avanzata: con l’invecchiamento la cartilagine che riveste le superfici articolari si assottiglia e perde elasticità inoltre diminuisce anche la produzione di liquido sinoviale che lubrifica l’articolazione.
  • Attività fisica intensa o impropria: sport di contatto o lavori pesanti possono causare microtraumi ripetuti.
  • Storia familiare di patologie articolari degenerative.
     

Questi fattori, isolati o combinati, contribuiscono all’insorgenza di condizioni che possono portare alla necessità di una sostituzione articolare del ginocchio.

Sintomi


Identificare precocemente i sintomi dell’artrosi consente di intervenire in modo mirato, rallentandone l’evoluzione e migliorando la qualità della vita del paziente. I segnali clinici più comuni che indicano la progressione verso l'artrosi avanzata sono:

  • dolore persistente al ginocchio, che si aggrava con il movimento ma può essere presente anche a riposo;
  • rigidità articolare, in particolare al risveglio o dopo lunghi periodi di inattività;
  • gonfiore ricorrente, segno di infiammazione cronica o accumulo di liquido articolare;
  • scrosci articolari o sensazione di “sabbia” durante il movimento, spesso dovuti al contatto osseo diretto;
  • difficoltà motorie, come salire o scendere le scale, camminare a lungo o alzarsi da una sedia.

In presenza di questi sintomi, soprattutto se progressivi, è consigliabile un consulto ortopedico. Ritardare la diagnosi può portare ad un aggravamento della sintomatologia.
 

Prevenzione e diagnosi precoce


Sebbene non tutte le condizioni che richiedono una protesi siano evitabili, è possibile attuare strategie preventive ed intervenire precocemente per ritardare l'evoluzione della sintomatologia.

Prevenzione

  • Controllo del peso: riduce lo stress meccanico sul ginocchio.
  • Attività fisica regolare ma controllata: camminate, nuoto e bicicletta sono ottimi per rafforzare i muscoli senza sovraccaricare le articolazioni.
  • Esercizi mirati per la stabilizzazione dell’articolazione.
  • Corretto allineamento posturale: l’uso di plantari può prevenire carichi anomali.
     

Diagnosi precoce

  • Esame clinico ortopedico: valutazione della mobilità, forza muscolare e presenza di dolore o rigidità.
  • Radiografie: permettono di valutare il grado di usura della cartilagine, la presenza di osteofiti e l’allineamento degli arti inferiori. 
  • Risonanza magnetica (RM): da eseguire in casi selezionati approfondisce lo status intra articolare.
     

Trattamento


Il trattamento viene modulato in base alla causa e alla gravità dei sintomi. Inizialmente si prediligono soluzioni conservative; qualora non si ottenga un miglioramento, si prende in considerazione l’opzione chirurgica.

Trattamenti conservativi

  • Farmaci antinfiammatori (FANS): riduzione del dolore e dell’infiammazione.
  • Fisioterapia personalizzata: rinforzo muscolare, mobilizzazione articolare, esercizi di equilibrio e propriocezione.
  • Infiltrazioni articolari personalizzate a base di PRP (plasma ricco di piastrine), acido ialuronico e cortisone a seconda del grado di usura del ginocchio.
     

Trattamenti chirurgici

 

In presenza di una sintomatologia persistente e refrattaria ai trattamenti conservativi, si valuta l’intervento protesico (totale o monocompartimentale) in funzione dell’estensione del danno articolare. 

  • Protesi totale (TKR): consiste nella sostituzione completa dei compartimenti articolari femoro-tibiali e femoro-rotuleo. La protesi totale di ginocchio può essere fissata all’osso mediante due tecniche principali: cementazione o osteointegrazione (protesi non cementate). Entrambi i metodi presentano vantaggi specifici e la scelta dell’approccio più adatto viene determinata in base a parametri clinici quali età del paziente, qualità dell’osso, livello di attività fisica e orientamento del chirurgo.
  • Protesi parziale o monocompartimentale: indicata quando l’usura è localizzata ad un solo compartimento articolare.
     

 

Trattamenti chirurgici

 

Il recupero dopo una protesi al ginocchio è graduale e guidato da un percorso riabilitativo:

  • prima fase (0-6 settimane): controllo del dolore post operatorio al ginocchio e del gonfiore, recupero articolare completo, tonificazione della muscolatura della coscia;
  • seconda fase (6-12 settimane): progressione negli esercizi riabilitativi per il ginocchio, propriocettiva, cammino autonomo senza ausili;
  • terza fase (3-6 mesi): consolidamento della forza muscolare, ripresa delle attività quotidiane;
  • ritorno allo sport: dopo il sesto mese, previo controllo medico, è possibile tornare ad attività sportive.

Il programma di fisioterapia dopo protesi al ginocchio, gestito da specialisti EOC, è essenziale per ottimizzare i risultati e prevenire complicanze della protesi al ginocchio, come dolore anteriore o rigidità articolare (artrofibrosi).
 

 

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