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Le crisi epilettiche e l’epilessia sono disturbi neurologici molto frequenti che si possono verificare a qualsiasi età. L’incidenza è più alta nel primo anno di vita, si riduce progressivamente fino all’adolescenza, rimanendo relativamente stabile durante l’età adulta per poi crescere di nuovo nell’età avanzata.

Nei paesi industrializzati la prevalenza dell’epilessia attiva è compresa tra il 3.5 e il 10.7 per 1000 abitanti.
La crisi epilettica è un evento conseguente a un’attività abnorme ed eccessiva di un gruppo di neuroni cerebrali. Le manifestazioni cliniche sono improvvise e transitorie e variano a seconda delle aree cerebrali coinvolte dalla scarica epilettica: potranno quindi esserci sintomi motori, sensoriali, autonomici o mentali, rilevati dal paziente o da un osservatore, durante i quali il paziente può avere una compromissione della coscienza. Le crisi di solito si autolimitano, quando invece sono prolungate o continue si parla di stato epilettico.

L’epilessia è una condizione neurologica caratterizzata da una predisposizione duratura a generare crisi epilettiche e dalle relative conseguenze neurobiologiche, cognitive, psicologiche e sociali.

Le cause dell’epilessia possono essere genetiche o secondarie ad un danno cerebrale. I casi ad insorgenza in età infantile sono soprattutto genetici o legati ad una lesione cerebrale occorsa prima della nascita o nel periodo immediatamente successivo. Nell’adulto e nell’anziano la causa più frequente è rappresentata dagli esiti di traumi o ictus. In molti casi l’origine dell’epilessia rimane tuttavia indeterminata.
In età infantile la febbre può essere un fattore scatenante di crisi epilettiche, mentre nell’adulto fattori di rischio importanti sono l’abuso di alcol, o la sua sospensione, e le intossicazioni da farmaci o droghe.

Diagnosi
La diagnosi prevede due tappe:

  1. Stabilire il tipo di crisi epilettica e differenziarla da altri eventi non epilettici: è fondamentale il racconto accurato della persona coinvolta e di un eventuale testimone
  2. Definire la causa: solitamente vengono effettuati come esami strumentali l’Elettroencefalogramma (EEG), che consente di studiare in maniera non invasiva l’attività elettrica cerebrale e un esame di Neuroimaging cerebrale (la Risonanza Magnetica è la metodica di scelta). Altri esami specifici sono valutati caso a caso.

Terapia
Per la terapia dell’epilessia vi sono molti farmaci a disposizione che consentono di controllare le crisi nella maggioranza dei casi. In alcuni casi è possibile interrompere il trattamento nel decorso, ma in altri il rischio di recidiva è alto e questo rischio va ponderato nel singolo soggetto.
Una percentuale di pazienti è tuttavia farmaco-resistente e dunque ha crisi epilettiche nonostante una terapia adeguata in corso. Per questo tipo di pazienti vengono considerati trattamenti non farmacologici dell’epilessia, rappresentati dalla terapia chirurgica dell’epilessia, dalla dieta chetogena e dallo stimolatore del nervo vago.
 

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