Per la prima volta la Società svizzera di anestesiologia locoregionale si riunisce in Ticino, venerdì 19 e sabato 20 ottobre all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona. Relatori provenienti da diverse università e paesi proporranno gli aggiornamenti scientifici su un approccio che negli ultimi anni sta avendo un peso sempre maggiore rispetto all’anestesia totale. La tendenza è di addormentare selettivamente i nervi periferici e i nervi assiali, quelli spinali ed epidurali. Le tecniche di imaging sviluppate negli ultimi anni, come l’ecografia, permettono di infiltrare l’anestetico soltanto nel punto strettamente necessario all’intervento del chirurgo. La forma locoregionale diminuisce notevolmente i rischi e gli effetti poco gradevoli dell’anestesia e richiede un’analgesia post-intervento piuttosto blanda. Il recupero delle funzioni diventa così rapido e le degenze più corte, con relativi benefici sul piano economico. Il servizio di anestesiologia dell’Ospedale di Bellinzona, che ha organizzato il simposio ( Dr med Andrea Saporito, caposervizio, Dr med. Renato Tomasetti, primario), ha sviluppato, con successo, un metodo per gli ambulanti, già utilizzato per i pazienti della regione: accanto al fascio nervoso interessato all’intervento operatorio viene inserito un piccolo catetere con anestetico che blocca il dolore nei due-tre giorni successivi il rientro a domicilio.
Il meeting si svolge a numero chiuso per favorire il migliore rapporto tra insegnanti e medici. Accanto alle relazioni scientifiche sono previsti workshops, simulazioni e sedute d’insegnamento nelle sale operatorie.