L’insufficienza renale cronica e la terapia tramite la dialisi rappresentano un problema di salute pubblica con un notevole impatto economico e sociale. Assieme al Politecnico di Milano che ha diretto i lavori, l’Ospedale Regionale di Lugano (ORL) e diversi altri partner sanitari di Lecco, Como e Varese hanno partecipato allo sviluppo di un progetto per definire protocolli clinici ottimizzati e condivisi tra vari attori sanitari presenti proprio nel trattamento dell’insufficienza renale. Lo studio è finalizzato allo sviluppo e all’implementazione di un programma informatizzato capace di offrire una terapia dialitica personalizzata e meglio sopportata dai pazienti. I risultati intermedi saranno presentati mercoledì 14 ottobre all’Ospedale Civico di Lugano in occasione di un simposio.
Tra i pazienti in dialisi esiste una forte variabilità nella tolleranza al trattamento: di qui la necessità di cure su misura. Oggi, in Ticino, circa 250 persone seguono un trattamento e ogni anno si registrano 50 nuovi casi. In Lombardia, i pazienti in dialisi sono oltre 7'000 e si registrano 1'700 nuovi casi all’anno. Anche l’evoluzione demografica della nostra società ha un impatto su queste cifre, dato il numero crescente di anziani dalle patologie multiple inclini ad accusare scompensi che impongono il ricorso alla dialisi.
Garantire la continuità transfrontaliera delle cure
Le peculiarità che caratterizzano i diversi centri di dialisi e le diverse possibilità di trattamento rendono difficile la mobilità dei pazienti sul territorio, in particolare nelle regioni di confine fra Svizzera e Italia. Il paziente in dialisi è infatti gestito in maniera diversa dai rispettivi sistemi sanitari nazionali. Un obiettivo del progetto DialysIS (Dialysis therapy between Italy and Switzerland) è proprio quello di garantire la continuità territoriale e transfrontaliera della cura, assicurando nel contempo al paziente una terapia dialitica personalizzata e di alta qualità.
Elemento centrale del progetto, costato poco più di un milione di euro, è lo sviluppo di una piattaforma unica di gestione dei dati per la verifica e l’aggiornamento on-line dei protocolli clinici ottimizzati sviluppati dagli attori sanitari dei due paesi nella fascia di confine. Potenzialmente, anche i turisti in vacanza nella regione transfrontaliera potrebbero approfittare di questa armonizzazione. Un altro obiettivo di questa piattaforma è quello di offrire un servizio di secondo parere ai clinici che ne fanno richiesta.
Partner di primo piano in Italia
Tra i partner italiani di questo progetto INTERREG Svizzera-Italia, oltre al Politecnico di Milano, figura l’Azienda Ospedaliera della Provincia di Lecco, che dispone di uno dei reparti di dialisi più grandi d’Italia. Gli altri partner, i cui rappresentanti parteciperanno pure al simposio di Lugano insieme ad alcuni pazienti coinvolti nello studio, sono l’Azienda Ospedaliera “S. Anna” di Como, l’Azienda Ospedaliera Ospedale di Circolo e la Fondazione Macchi di Varese.
Avviato nel giugno 2013, finanziato nell’ambito della cooperazione transfrontaliera Italia-Svizzera e cofinanziato dall’Unione europea, il progetto terminerà alla fine di questo mese.