<p>Necessario tuttavia un diverso orientamento delle attività e della missione dei singoli istituti<br />
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Si conclude venerdì 7 dicembre la consultazione avviata dall’Ente ospedaliero cantonale presso le direzioni amministrative e mediche dei propri ospedali. E’ stato chiesto di valutare la fattibilità di un diverso orientamento delle attività e della missione dei singoli istituti, in rapporto ai cambiamenti in atto sul piano nazionale riguardo al finanziamento e all’organizzazione delle cure stazionarie acute.</p>
I pareri saranno tenuti in considerazione nella posizione che l’EOC intende esprimere all’inizio del 2013 in seno alla commissione che sta preparando la nuova pianificazione ospedaliera prevista dal 2015, sulla quale dovrà discutere poi il Gran Consiglio.
Al centro della consultazione è stata posta la necessità di continuare ad offrire alla popolazione ticinese prestazioni di elevata qualità ma a costi sopportabili. La riduzione progressiva delle risorse a disposizione in Ticino – che potrebbero raggiungere fino al 10 % in meno della spesa attuale, tanto nel settore pubblico (circa 30 milioni di franchi in meno per il solo EOC), quanto in quello privato – ha indotto l’EOC stesso a predisporre per tempo una strategia che riesca a garantire anche in futuro sicurezza e stabilità.
Tutto questo in una logica prospettiva nazionale, che lascia intendere la riconversione e, nella peggiore delle ipotesi, la chiusura di diversi ospedali. Sullo sfondo l’impossibilità, più volte dichiarata da parte degli organi competenti della Confederazione, come l’Ufficio di Mister prezzi, di chiedere alle famiglie nei prossimi anni un ulteriore aggravio dei premi di cassa malati, sul quale neppure più i Cantoni intendono discutere, escludendo di fatto nuovi aumenti dei contributi propri agli assicurati per il pagamento dei premi. Gli ospedali, che rappresentano una parte importante dei costi a carico della LAMal, devono dunque fare la loro parte.
Il Consiglio di amministrazione dell’EOC, con l’obiettivo di ottimizzare la propria offerta ospedaliera, garantendo cure di elevata qualità, ha chiesto in questa fase delicata un atteggiamento di responsabilità ai propri collaboratori, che continueranno comunque a beneficiare, come finora, di un ottimo trattamento per quanto concerne le condizioni di lavoro.
La strategia messa in consultazione riflette essenzialmente impostazioni da applicare in tutta la Svizzera, che mirano all’attribuzione dei mandati alle strutture, pubbliche e private, con una buona qualità e con le tariffe più basse: la concentrazione delle attività più specialistiche in pochi ospedali; una diversa e più razionale distribuzione delle attività ospedaliere, dei servizi molto impegnativi, tra i quali le cure intensive e quelli che fanno capo a installazioni tecno-mediche; l’eliminazione di doppioni di servizi collocati a pochi chilometri di distanza; la collaborazione con il settore privato alla ricerca di opportune sinergie.
La costituzione di team di chirurgia specializzati e la richiesta ad una parte del corpo medico, paramedico e tecnico, come pure ad una piccola parte di pazienti, di una certa flessibilità negli spostamenti da un ospedale all’altro sembrano essere misure sopportabili, peraltro già in atto da diversi anni in vari settori.
La ricca esperienza nell’ambito del modello di “ospedale multisito”, che ha permesso ormai da anni di concentrare servizi e specialità, lasciando intatte le cure di prossimità, consentirà dunque agli ospedali dell’EOC, nell’interesse soprattutto di tutti i pazienti del nostro Cantone, di affrontare le incertezze del futuro con maggiore tranquillità.
Dr oec. HSG Daniele Lotti,
Presidente CDA
Dr oec. HSG Giorgio Pellanda,
Direttore generale
Il Presidente del Cda ed il Direttore generale sono volentieri a disposizione per ulteriori precisazioni.