Oncologia e genetica, grande attenzione a San Francisco

12 dicembre 2008

Due ricerche scientifiche sui tumori delle ghiandole linfatiche condotte nei Laboratori di oncologia sperimentale dello IOSI di Bellinzona hanno ottenuto grande interesse nei giorni scorsi a San Francisco al congresso dell’Associazione americana di ematologia (ASH). Il simposio si occupa delle innovazioni scientifiche nel campo delle malattie del sangue, comprese le leucemie e i linfomi.

Gli studi, presentati dall’Unità di biologia molecolare dello IOSI diretta dal dr Francesco Bertoni, sono stati selezionati dal comitato scientifico del congresso (20 mila partecipanti) che sulle circa 3 mila relazioni orali inoltrate ne ha ammesse al podio meno del 10%.

Entrambi i lavori, realizzati con l’analisi del genoma delle cellule tumorali si basano su una casistica di circa 200 casi di due sottotipi diversi di linfomi maligni.

Il primo studio ha mostrato che nell’insieme di quelli che oggi sono considerati “linfomi marginali” vi sono in realtà delle chiare differenze nei vari sottotipi. Infatti, grazie alla tecnologia in dotazione, che permette di vedere tutti i geni di ogni singolo tumore, i ricercatori di Bellinzona sono riusciti a dare un’identità ad un gene, situato sul cromosoma 6, denominato A20, che, se inattivo, prelude allo sviluppo di tumori linfatici ben precisi.

La seconda ricerca, sui linfomi a grandi cellule (i più diffusi) ha permesso di capire che la risposta terapeutica al trattamento standard oggi disponibile per questo genere di tumore è risultata diversa, a seconda delle alterazioni cromosomiche scoperte nei geni di ciascuno dei 200 casi considerati.

I risultati ottenuti confermano che determinati geni influiscono sullo sviluppo di altrettanti linfomi maligni; e che occorre perciò continuare gli sforzi sia per comprendere la “mappa genica”, sia per sviluppare i cosiddetti “farmaci intelligenti” e altre tecniche in grado di interferire sui geni.

Parte del materiale di studio delle due ricerche, corrispondente a 400 casi in totale, è stato fornito anche da due importanti istituti oncologici di New York, oltre che da casi seguiti in Ticino e nel Nord Italia. Ciò dimostra la fiducia riposta a livello internazionale nello IOSI di Bellinzona, l’istituto cui l’EOC affida l’intero settore dell’oncologia.

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