Ospedali: la prevenzione delle infezioni è... nelle mani del personale di cura

26 gennaio 2006

Un aumento della frequenza della disinfezione delle mani del personale curante riduce le infezioni che colpiscono i pazienti durante il loro ricovero. E’ con questo messaggio che si apre oggi negli ospedali la campagna nazionale di promozione di igiene delle mani. L’iniziativa, per quanto riguarda il Canton Ticino viene presentata all’Ospedale Regionale di Lugano ed è estesa alle circa 3'900 persone fra infermieri, ausiliari di cura, medici che lavorano negli ospedali dell’EOC. L’obiettivo è di migliorare la qualità delle cure e la sicurezza del paziente. L’EOC, partecipando a questa campagna, si impegna ulteriormente nella lotta contro le infezioni nosocomiali, nell’ambito di una strategia nazionale sostenuta dall’OMS.

Un gesto né banale né scontato L’igiene delle mani tramite disinfezione, negli ospedali dell’EOC già oggi è ordinato da protocolli cui il personale curante deve attenersi. Per medici e infermieri disinfettarsi le mani è un gesto fondamentale. L’attuale standard è considerato soddisfacente. La campagna intende sensibilizzare ancor più i collaboratori, motivandoli mediante momenti formativi. Il personale di cura compie centinaia di gesti ogni giorno sul paziente e nel suo ambiente. Vi è perciò un margine di ulteriore miglioramento, corrispondente ai momenti, ai luoghi, alle opportunità in cui la disinfezione delle mani può essere praticata. Nel 2005 un’inchiesta svolta presso 100 ospedali svizzeri ha indicato che l’igiene delle mani è applicata una volta su due. La “fedeltà” a questo semplice gesto può essere aumentata del 20% - 30% grazie a questa campagna. Una nuova misurazione verrà effettuata al termine della campagna, tra alcuni mesi. Un problema di salute pubblica Le infezioni nosocomiali (infezioni acquisite durante la permanenza in un istituto di cura) sono ovunque al centro delle preoccupazioni. Nei paesi in via di sviluppo il tasso di infezione dovuto al passaggio di batteri sui pazienti ricoverati è ancora più elevato e può vanificare i progressi compiuti dalla medicina. Nei paesi con contenuti sanitari elevati la situazione è sicuramente migliore; ma le infezioni nosocomiali sono in testa alle priorità, nell’ambito della sicurezza dei pazienti. Nei soli ospedali svizzeri, secondo le inchieste effettuate, da 2 a 14 pazienti su 100 contraggono un’infezione durante il ricovero. Almeno la metà di queste infezioni è direttamente collegata alle condizioni del paziente e al suo cattivo stato di salute. Le altre, grazie a differenti misure preventive possono essere evitate. La prima e più importante fra queste è la disinfezione delle mani. Le infezioni nosocomiali possono provocare ingenti costi addizionali. Basti pensare che per una polmonite contratta in ospedale occorrono da 5 a 10 giorni di ricovero, con relative sofferenze e disagi per il paziente e i suoi famigliari. In Svizzera la stima del costo derivante dalle cure dovute a delle infezioni nosocomiali è di 230 mio di franchi l’anno. Una relazione diretta La campagna avviata in Svizzera adotta il “Modello Ginevra”. La strategia di lotta messa in atto negli Hopitaux Universitaires de Genève (HUG) a partire dal 1995 ha dimostrato una relazione diretta tra la migliore igiene delle mani e la diminuzione delle infezioni. Non tutte le malattie contratte dai pazienti all’ospedale, chiaramente, sono dovute ai batteri sulle mani del personale curante. Il cattivo stato di salute generale del paziente, la particolarità di talune cure, la debolezza del sistema immunitario e il fattore anzianità determinano metà delle infezioni. Il rischio zero non potrà pertanto mai essere raggiunto. Ma proprio l’esperienza compiuta a Ginevra ha mostrato che le cose possono essere notevolmente migliorate. All’HUG i risultati ottenuti nell’ambito dell’igiene delle mani sono in relazione diretta con la riduzione del 50% dei tassi di infezione. Il concetto è stato sviluppato dal professor Didier Pittet, specialista di igiene ospedaliera dell’HUG. Il rigore scientifico di questo lavoro è stato riconosciuto dall’Organizzazione mondiale della sanità OMS, che lo ha fatto proprio e promosso su scala internazionale (“Clean Care is Safer Care”, Una cura pulita è una cura sicura). L’OMS ha anche affidato al prof. Pittet la direzione del programma per la sicurezza del paziente, denominata Global Patient Safety Challenger. Frizione idroalcolica da portare con sé Il personale ospedaliero sulla base di formazioni mirate, sarà quindi ulteriormente sensibilizzato sull’importanza della disinfezione delle mani nei contatti con i pazienti. Verrà promosso, in particolare l’uso della frizione delle mani con una soluzione idroalcoolica. Disponibile in un piccolo flacone da portare sempre con sé durante il lavoro, il prodotto è batteriologicamente molto attivo ed è già diffuso negli ospedali dell’EOC, con buoni risultati. La soluzione non secca la pelle. Si tratterà ora di ampliarne ancor più il suo utilizzo. Sono sufficienti 20 secondi per ciascuna frizione. ___________________________ La campagna è stata presentata durante una conferenza stampa all’Ospedale Civico. Vi hanno partecipato il Direttore dell’ORL lic. rer. pol. Gianluigi Rossi, il Direttore sanitario Dr med. Guido Robotti, il Medico cantonale Dr med. Ignazio Cassis, il capo servizio di prevenzione delle infezioni e medicina del personale dell’ORL Dr med. Enos Bernasconi, la Responsabile della qualità dell’ORL lic. rer. pol. Adriana Degiorgi.

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