Simposio sulla donazione d’organi in Svizzera: 15 anni dopo - Lugano, Ospedale Civico, martedì 21 dicembre 2004, 14.00-17.00

15 dicembre 2004

In onore del prof. dr. med. Sebastiano Martinoli per il suo impegno a favore dei trapianti

I risultati, molto incoraggianti, ottenuti negli ospedali dell’EOC nell’ambito della donazione d’organi saranno presentati martedì 21 dicembre a Lugano in un simposio organizzato in onore del prof. dr. Sebastiano Martinoli, primario di chirurgia, per il suo impegno in favore dei trapianti. Il pomeriggio di studio, aperto al pubblico, si terrà nell’aula magna dell’Ospedale Civico dalle 14 alle 17 e avrà una dimensione nazionale: verrà infatti tracciato un bilancio di quanto è stato fatto in Svizzera da 15 anni a questa parte.

Nella prima relazione Andreina Bocchi e Sebastiano Martinoli presenteranno i dati relativi alle donazioni d’organo in Ticino fatte all’ORL, in particolare nel periodo 2000-2003; in seguito Valentina Di Bernardo, Eva Ghanfili e Roberto Malacrida parleranno dell’attitudine dei medici responsabili delle cure intense svizzere nei confronti della donazione d’organo. In “prima nazionale” saranno resi noti, nella terza relazione, aspetti di grande importanza scientifica: si tratta dei risultati dello studio sul “Bisogno d’informazione sulla donazione e sui trapianti in Svizzera”, finanziato dal Fondo nazionale svizzero per la ricerca. Ne parlerà l’autore, il prof. Peter Schulz, professore all’Università della Svizzera Italiana, introdotto dal presidente dell’USI prof. Marco Baggiolini. I risultati dello studio verranno discussi dal prof. Marco Borghi (USI, Università di Friborgo), Ulrich Tröhler (USI, Università di Friburgo in Brisgovia) e Marcel Monnier, direttore dell’Ufficio federale della sanità pubblica di Berna. I dilemmi etici del dono degli organi saranno affrontati dal filosofo Beat Sitter-Liver, professore ordinario all’Università di Friborgo che lo scorso anno ha pubblicato il libro “Allocazione delle risorse nella medicina dei trapianti in Svizzera”. La relazione di Sitter-Liver sarà commentata da Trix Heberlein, presidente di Swisstransplant e consigliera nazionale, Alberto Bondolfi, professore di etica all’Università di Losanna, Daniel Candinas, primario di Chirurgia all’Inselspital di Berna e Pietro Majno, chirurgo trapiantatore all’Ospedale Universitario di Ginevra. La conclusione dell’incontro è affidata al prof. Sebastiano Martinoli. Il simposio, organizzato dal dr. Roberto Malacrida, del servizio cure intensive dell’ORL sarà introdotto dal direttore dell’ORL Gianluigi Rossi e dalla Consigliera di Stato Patrizia Pesenti. Ticino: in cammino di 15 anni Una quindicina d’anni or sono, gli ospedali dell’EOC iniziarono realmente il loro cammino clinico a favore dei trapianti d’organo sviluppando tutto il necessario per garantire agli ospedali svizzeri l’aiuto più grande possibile e cioè il maggior numero di donazioni d’organi dal Ticino. Ci si organizzò in modo che la problematica e le difficoltà legate alle donazioni in favore dei trapianti fossero il più visibile e il più comprensibile possibile, approfittando della disponibilità e della generosità dei nostri mass-media e di alcuni giornalisti particolarmente sensibile al tema. Il mondo dei trapianti ha un fascino tutto particolare soprattutto per i curanti, ma sovente anche per la popolazione perché rappresenta un “incontro” quasi ultimo o estremo, e, contemporaneamente, è un confronto di tutta una cultura dell’individualità, tipica della cultura occidentale, con un approccio più spirituale e più critico come se la medicina dei trapianti contraddicesse il nostro destino che sembrerebbe inutile tentare di arrestare. Certo è che la medicina vede nei trapianti una vittoria personale, la capacità di situarsi ai suoi limiti estremi, non essendo più limitata dal corpo e, in un certo senso, scommette sul valore assoluto della vita che si cerca di allungare il più possibile nel tempo. Le difficoltà che scaturiscono da questo modo di pensare e di curare sono comunque di un’importanza etica rilevante perché riguardano soprattutto le aporie odierne fra i principi d’autonomia e di beneficenza con quello della giustizia distributi; in altre parole fra il limite da porre all’età di chi necessita un trapianto e il fatto che i trapianti siano molto costosi. Essi potrebbero perciò indirettamente favorire o subire i malefici della medicina a due velocità e, per altre vie, lo scandalo della loro commercializzazione.

Social share