L’Ospedale regionale della Beata Vergine di Mendrisio ha introdotto il sistema di sorveglianza elettronico per i pazienti disorientati. Si tratta soprattutto di anziani che a causa delle malattie della senilità non sono più in grado di controllare i loro spostamenti e tendono ad allontanarsi dall’ospedale, non trovando più la strada del ritorno. In termini medici questo fenomeno è chiamato “Wandering”. La nuova misura riguarda esclusivamente la prevenzione di incidenti dovuti al “Wandering” e non sostituisce le attività terapeutiche e occupazionali dispensate, in particolare, dal Servizio di geriatria.
Su indicazione del medico dell’ospedale, e sentito il parere dei famigliari, il paziente riceve un orologio da polso. L’apparecchio trasmette messaggi radio d’allarme ogniqualvolta egli si avvicina, apre o supera una delle uscite dell’ospedale. Gli ingressi sono dotati di sensori che, ricevuto il segnale, lo trasmettono alla postazione di controllo. Sul monitor il personale visualizza il numero della porta e l’identità del paziente e può così intervenire immediatamente. Sullo stesso monitor viene visualizzata anche la sua posizione all’interno dell’ospedale. Un tasto di chiamata situato sull’orologio permette al paziente di chiedere aiuto in caso di necessità.
Il 15% circa dei pazienti curati nel servizio di geriatria dell’OBV manifesta il problema del disorientamento. L’allontanamento dall’ospedale comporta rischi elevati per la sua incolumità, si pensi soltanto alle cadute o agli incidenti della strada. Sono soggetti al disorientamento, o al vuoto di memoria, anche persone ricoverate con trauma cranico.
Il nuovo sistema di sorveglianza è rispettoso della dignità del paziente e non limita in nessun modo la sua libertà di movimento all’interno dell’ospedale. Altre misure, come il contenimento fisico o chimico non sono ammesse.
Il braccialetto di sorveglianza contribuisce a migliorare ulteriormente lo standard di sicurezza dell’OBV. Il personale può lavorare con più tranquillità, dedicando maggiore attenzione alle mansioni proprie della cura. La ricerca di pazienti allontanatisi dall’ospedale comporta sempre apprensione e un forte dispendio di risorse. Sovente è proprio la famiglia a sollecitare uno stretto controllo del proprio congiunto.
Il contributo
della Banca Raiffeisen
Il sistema, già introdotto con successo all’Ospedale Civico di Lugano, ha un costo complessivo di 45 mila franchi. La Banca Raiffeisen di Mendrisio e Salorino, sempre molto vicina alla popolazione e al suo ospedale, ha deciso di sostenere questa iniziativa con un contributo di 15 mila franchi.
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La persona anziana ha il diritto di condurre la propria vita secondo la propria responsabilità. Se le forze fisiche e morali vengono meno, essa ha allora bisogno di altre persone che la aiutino e l’accompagnino. Questo è spesso il caso per le persone anziane costrette a dei soggiorni in Ospedale o in istituzione psichiatrica o che vivono in casa per anziani.
La mobilità è una delle componenti più importanti che condizionano la qualità di vita. Per questo ogni limitazione della mobilità dell’anziano deve essere considerata come un diminuzione della sua qualità di vita, del suo benessere fisico, psichico e sociale. Il mantenimento del maggior grado di autonomia rappresenta quindi una sfida per tutti coloro che sono chiamati ad erogare cure all’anziano.
Tuttavia, frequentemente, disturbi più o meno gravi del comportamento, come gli stati di agitazione, espongono l’anziano stesso a situazioni di particolare rischio. In questi casi, interventi che limitano la libertà appaiono inevitabili e ingenerano un conflitto fra due differenti obbiettivi di cura: il mantenimento dell’autonomia e dell’indipendenza rispetto alla prevenzione di incidenti. Una delle situazioni più frequenti con le quali i reparti di geriatria e, più in generale tutti i servizi che erogano cure a persone anziane, sono confrontati è il problema delle “fughe”. Il 20% circa dei pazienti disorientati presentano infatti manifestazioni motorie abnormi, come una deambulazione compulsiva (wandering) con rischio di fuga. Conseguente alle difficoltà di memoria, ai deficit visus-spaziali e al disorientamento associati alla sindrome dementigena, amplificati da tratti di ansia e di iperattività, il wandering consiste nel girovagare verso una metà specifica (alla ricerca dei propri parenti, della toilette, del proprio domicilio) o senza uno scopo evidente. Gli interventi farmacologici o fisici comportano problemi sul piano etico e in termini di rischi concreti: effetti secondari, aumento degli stati di agitazione e del pericolo di caduta. La sorveglianza di questi pazienti richiede un impiego straordinario di risorse umane all’interno dell’istituto, che a volte tuttavia non riesce ad evitare fughe anche all’esterno dell’ospedale con i conseguenti rischi di incidenti, cadute, smarrimenti ed ipotermie.
Oggi la tecnologia offre a tutti coloro che si occupano dell’assistenza ai malati affetti da demenza, medici, infermieri, ergo- e fisioterapisti, soluzioni che permettono di salvaguardare il rapporto con la persona ammalata e di costituire un ambiente volto alla promozione della qualità della vita delle persone con demenza. Grazie ad un’iniziativa del servizio di geriatria ed al sostegno finanziario della banca Raiffeisen di Mendrisio, l’Ospedale Regionale della Beata Vergine di Mendrisio si è recentemente dotato di un sistema di sorveglianza a trasmissione radio che permette un rapido intervento a prevenzione delle fughe senza per questo limitare la mobilità dei pazienti. Il funzionamento è semplice: un braccialetto di sicurezza, applicato al paziente, scatena un segnale di allarme al superamento delle cinque uscite dall’ospedale, munite di speciali antenne. Un apposito monitor controllato dal personale infermieristico del reparto di geriatria, è in grado di visualizzare costantemente la posizione dei pazienti all’interno dell’ospedale e di rilevare l’allarme, permettendo in tal modo di rintracciare il paziente in un lasso di tempo molto breve, anche in una struttura di dimensioni notevole e complesse come l’ospedale, prevenendo l’allontanamento del paziente. Attualmente 10 braccialetti sono in dotazione dell’Ospedale regionale della Beata Vergine, a disposizione non solo dell’unità di geriatria ma di tutti i reparti che si occupano della presa a carico di persone anziane. Attivati al loro posizionamento al braccio dei pazienti, i braccialetti lanciano il segnale d’allarme ogni qualvolta vengono staccati involontariamente, per esempio se strappati in un momento di agitazione.
Già sperimentata con successo in altre strutture questa tecnologia, purché utilizzata affrontando in modo sistematico i dilemmi etici legati alla presa a carico del paziente demente e prendendo le decisioni di conseguenza, si affianca all’assistenza personale concedendo più tempo a disposizione per la cura dei pazienti ed un maggior grado di libertà all’anziano ammalato.
Dr. med. P. Quadri
Capo servizio geriatria OBV Mendrisio