In occasione del dibattito parlamentare della scorsa settimana qualcuno ha tentato di accreditare la tesi secondo cui l’Ente ospedaliero cantonale (EOC) non lascerebbe sufficiente spazio di manovra alle cliniche private.
Il Consiglio di amministrazione ricorda anzitutto che nel Cantone Ticino il settore privato dispone del 43 % dei letti ospedalieri contro una media nazionale del 14 %. In nessun Cantone svizzero le cliniche private, non sussidiate dallo Stato, occupano quindi uno spazio quantitativamente così importante come nel Cantone Ticino.
In merito all’acquisizione, criticata la settimana scorsa in Parlamento, della Clinica di riabilitazione di Novaggio, il Consiglio di amministrazione ribadisce che l’operazione è avvenuta a seguito anche di precise sollecitazioni venute dal Gran Consiglio stesso e da puntuali iniziative delle Autorità politiche regionali e locali, preoccupate per il futuro di questo istituto. Il trapasso, che ha peraltro permesso all’azienda cantonale di incamerare gratuitamente una proprietà che vale oltre 30 milioni di franchi, è stato regolarmente approvato dal Gran Consiglio nell’ambito del preventivo 2003 dell’EOC. E’ inoltre scorretto affermare che l’EOC, con questa operazione, avrebbe ampliato l’offerta cantonale di posti letto. La Clinica esiste sin dal 1922; con i suoi 65 posti letto, essa figura sin dal 2001 nel Decreto esecutivo del Consiglio di Stato concernente l’elenco degli istituti autorizzati ad esercitare a carico dell’assicurazione obbligatoria contro le malattie. Il passaggio della proprietà ai privati, come qualcuno avrebbe gradito, non avrebbe in alcun caso ridotto il numero di posti letto.
A proposito dell’istituzione di un servizio di geriatria presso l’Ospedale regionale di Lugano, criticata da un intervento del Deputato Dottor Giorgio Salvadè (peraltro dipendente dell'EOC) occorre anzitutto ricordare che l’iniziativa è partita proprio da un atto parlamentare del Deputato in questione del dicembre 2001.
E’ anche qui scorretto affermare che il servizio farebbe concorrenza alla Clinica privata di Moncucco. Si tratta in effetti di una piccola unità di letti, la cui ubicazione è prevista all’Ospedale Italiano, caratterizzata da degenze relativamente brevi e di rapida investigazione diagnostica. Questo servizio, oltre a rispondere ad un bisogno accertato della popolazione, è complementare a quanto sviluppato nel settore privato.
E' infine errato e fuorviante sostenere che il valore del punto TarMed di 83 cts applicabile alle attività ambulatoriali dell’EOC (contro il franco praticato dalle cliniche private) non coprirebbe i costi. Per queste attività l’EOC non beneficia di alcun finanziamento da parte dello Stato. Come emerge, inoltre, dal rapporto di accertamento del 25 marzo 2004 eseguito dall’Ispettorato delle finanze su incarico del Consiglio di Stato, non vi è alcun finanziamento trasversale tra l’attività stazionaria e quella ambulatoriale.