La nuova sede dell'Istituto oncologico della Svizzera Italiana

26 agosto 2003
Il rifacimento dell’Ospedale San Giovanni La pianificazione di questi interventi, messi in cantiere a partire dal 1989 con la denominazione “VI azione”, suddivisa in varie fasi e tappe operative, ha toccato tutti i settori dell’ospedale che è stato quindi in pratica completamente rifatto. Rimangono da compiere la ristrutturazione dei due stabili amministrativi e la riqualificazione degli spazi esterni, ora piuttosto compromessi. Queste opere verranno portate a termine entro il 2005. I lavori sono stati progettati dallo studio di architettura Claudio Pellegrini di Bellinzona mentre gli interventi sono stati coordinati dal responsabile del settore tecnico dell’EOC arch. Franco Ranzoni. Il progetto ha coinvolto il settore della degenza, quello alberghiero ( cucina, ristorante ), il pronto soccorso, le cure intense, il blocco operatorio, gli ambulatori ed i laboratori. In questi giorni vengono messe a disposizione degli utenti, oltre allo stabile IOSI, anche le nuove sale parto, ideate secondo i principi più attuali dell’ostetricia, con ambienti accoglienti, tranquilli, arredati e tinteggiati in modo particolare. I pazienti che fanno capo all’Ospedale di Bellinzona - sede centrale dell’Ospedale regionale, che comprende anche gli istituti di Acquarossa e di Faido - dispongono ora di una struttura accogliente e moderna. La natura complessa ed articolata del progetto di ristrutturazione e la durata degli interventi hanno richiesto verifiche costanti alla luce dell’evoluzione nel campo medico e tecnico-medico, molto rapida in un ospedale acuto, e della politica sanitaria. Basti pensare che all’inizio dei lavori l’ospedale era stato pianificato con 352 letti di degenza mentre a ristrutturazione avvenuta i letti sono 236, con una diminuzione dunque di quasi 120 posti rispetto alla pianificazione iniziale; è cresciuta di riflesso l’attività ambulatoriale. Questo passaggio di attività ha comportato un cambiamento delle strutture nell’ambito di una costante rilettura del progetto. I contenuti dell’ospedale previsti 15 anni fa sono perciò assai diversi da quelli odierni. Il lavoro di ammodernamento ha permesso una riunione dei volumi esistenti. Rispetto a quelli per gli altri tre ospedali regionali, il progetto del “ San Giovanni ” è stato più complesso ma, nel contempo, favorito dalla struttura a padiglioni. In questo modo i disagi nella gestione quotidiana dell’ospedale sono stati relativamente limitati. Strutture provvisorie dignitose hanno sostituito di volta in volta gli spazi in fase di ristrutturazione. A lavori ultimati il costo del rifacimento dell’Ospedale San Giovanni ammonterà a circa 107 milioni di franchi. Si rileva infine che nel dicembre 2003 termineranno i lavori di ampliamento dell’autosilo, di proprietà della SUVA, che aumenterà il numero dei posti auto da 180 a 278. Il nuovo stabile IOSI Con questa costruzione, definita fin dall’inizio dagli addetti ai lavori “ lo stabile dello IOSI ”, si è potuto dare unitarietà ad una componente importante dell’offerta sanitaria dell’Ospedale di Bellinzona. Ad esclusione delle funzioni ambulatoriali strettamente legate alle apparecchiature di alta tecnologia, che non era possibile e sostenibile spostare nel nuovo edificio, tutte le attività dello IOSI sono oggi concentrate sotto un unico tetto, con evidenti vantaggi operativi e funzionali. Nel dettaglio lo stabile IOSI disporrà dei seguenti contenuti • piano terreno - i locali per le visite diagnostiche - gli spazi per i trattamenti oncologici ambulatoriali, inclusa la struttura centrale per la manipolazione dei preparati citostatici Entrambi i servizi includono i relativi vani di supporto amministrativo e sanitario • primo piano - un reparto di degenza di 16 letti che include un comparto per l’isolamento dei pazienti con immunodeficienza ( 4 posti ) • secondo piano - un ulteriore reparto di degenza di 16 letti, comprensivo di tre camere radioprotette utilizzate per i pazienti che sono sottoposti a terapie medico-nucleari, e di quattro posti per l’unità delle cure palliative • terzo piano - gli uffici per la direzione e il segretariato dello IOSI, per la ricerca clinica e le altre attività mediche e una sala riunioni che può ospitare fino a 60 persone Il progetto, nel suo sviluppo, ha dovuto tener conto del pre-esistente edificio che ospitava il reparto maternità, sopraelevato di due piani pur mantenendone nell’insieme la stessa impostazione funzionale. Le camere e gli spazi ambulatoriali sono distribuiti sul perimetro esterno e gli spazi di supporto si affacciano sulla corte interna. La costruzione, gli impianti e le attrezzature rispecchiano lo stato attuale della tecnica della costruzione e delle normative in materia di sicurezza, della salvaguardia delle risorse energetiche e del rispetto dell’ambiente. Dal profilo operativo il cantiere ormai concluso includeva anche il settore di un altro edificio e ha messo a disposizione dell’utenza dell’Ospedale di Bellinzona ulteriori contenuti non strettamente dipendenti dallo IOSI, ma che vanno a completare e migliorare la funzionalità di reparti e servizi già in funzione, quali in particolare: • il magazzino e la farmacia centrali ( al servizio anche delle sedi di Faido e di Acquarossa ), depositi e archivi al piano seminterrato • alcune camere di degenza per la pediatria • due nuovissime sale parto La volumetria totale è di 24'800 mc ed il costo si fisserà in circa 21 milioni di franchi. La messa in esercizio del nuovo edificio avverrà per gradi, secondo un piano prestabilito, nel corso del mese di settembre. L’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana ( IOSI ) Lo IOSI è stato costituito nel 1999 con l’obiettivo di concentrare in un’unica struttura tutta l’attività legata alla cura dei tumori svolta all’interno degli ospedali dell’EOC, dalla ricerca alle cure palliative. Il modello organizzativo è quello del “ Comprehensive Cancer Center ” raccomandato dai maggiori organismi internazionali. Dal profilo funzionale l’Istituto rappresenta inoltre il modello più avanzato di ospedale multisito all’interno dell’EOC, ossia di istituto unico con un’attività ripartita nei quattro ospedali regionali. All’Ospedale San Giovanni, dove è nata venticinque anni or sono l’oncologia cantonale, sono principalmente concentrate le cure specialistiche dell’oncologia medica, la radioterapia, l’ematologia oncologica e la ricerca; quest’ultima è in parte dislocata, per ragioni di sinergie, presso l’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona. Nel nuovo stabile dello IOSI trovano sede anche i primi letti di cure palliative aperti nel Cantone. Negli altri ospedali sono dislocati gli ambulatori regionali di oncologia, i quali hanno una funzione essenziale poiché oggi la maggior parte delle terapie contro il cancro vengono dispensate senza il ricovero in ospedale. In questo senso rispondono pertanto anche al principio della cura più adeguata messa in atto il più vicino possibile al paziente. Gli ambulatori permettono infine di assicurare le migliori cure oncologiche ai pazienti degenti nei reparti di medicina e di chirurgia dei vari ospedali. Ogni anno più di 2000 nuovi pazienti si rivolgono ai 4 ambulatori regionali dello IOSI e di questi i due terzi sono presi a carico dagli stessi ospedali mentre gli altri si rivolgono al servizio oncologico per una valutazione. Fra medici, infermieri e tecnici sono circa 150 le persone che si occupano dei pazienti oncologici nell’ambito dello IOSI, alla cui direzione medica vi è il Prof. Franco Cavalli. Grazie alla costruzione della sede di Bellinzona, lo IOSI riesce a rafforzare il concetto di unità nel campo medico. L’ammalato rimane al centro dell’attività ed è circondato da tutte le competenze ed attenzioni di cui ha bisogno, sia sul piano medico sia su quello umano. Come già precisato, quattro camere sono riservate alle cure palliative. Si tratta di spazi che esprimono bene l’approccio olistico con cui l’Istituto guarda al trattamento del paziente oncologico. Il paziente viene così considerato nella sua interezza di persona, dal punto di vista fisico ma anche psicologico, sociale e spirituale. Il raggruppamento degli spazi sotto un unico tetto permette di potenziare la formazione e l’aggiornamento professionale, come pure di intensificare i contatti con gli istituti svizzeri ed esteri con i quali lo IOSI ha aperto da tempo proficue collaborazioni. Sono pure aumentate le possibilità di stages, che sono sempre molto richiesti anche da parte dei medici visitatori di altri Paesi : attualmente gli stages sono seguiti da medici provenienti dall’Italia, dal Belgio e dall’Argentina.

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