Presentato il rapporto di CareOn

01 giugno 2001

E’ stato presentato lunedì 28 maggio a Lugano il rapporto del consulente CareOn, scelto lo scorso anno per condurre un’analisi esterna e indipendente sul funzionamento dell'Ospedale Regionale di Lugano. L’impostazione del progetto era stata concordata con le varie componenti dell'ospedale.

Risultato generale L’ospedale regionale di Lugano presenta le medesime caratteristiche dei maggiori ospedali della Svizzera e dei paesi occidentali. Il confronto sul futuro dell'ospedale, in un contesto di trasformazione del settore sanitario, esercita una certa pressione a più livelli ma non sulla progettualità complessiva e sulla motivazione individuale. I riflessi negativi che a volte sono stati recepiti all’esterno nei mesi scorsi non corrispondono alla realtà vissuta all’interno dell'ospedale. L’ospedale offre un buon livello di cure con le équipes medica e curante che propongono un’ampia gamma di prestazioni coerenti con la missione dell'ospedale. Formazione e organizzazione sono di buona qualità. Dal progetto emerge in modo evidente che la realtà di un ospedale multisito qual è l’ORL (con due sedi, una al Civico, l’altra all’Italiano) costituisce un problema che è fonte di disagio per molti dipendenti, soprattutto all’Italiano. Metodo di lavoro Al centro c’è la dimensione umana. Il progetto è stato pensato per essere condiviso e per esprimere unità. Nelle due sedi dell'ospedale sono state realizzate più di un centinaio di interviste individuali con i dipendenti di ogni professione rappresentata. Inoltre: - confronto dei dati raccolti con quelli standard - numerosi colloqui con medici nelle varie posizioni (assistenti, capiclinica, primari), quadri, infermieri, tecnici, impiegati - sono stati sentiti tutti coloro che hanno chiesto di farlo - su espresso desiderio del personale è stato diffuso un formulario sul clima di lavoro e sul rapporto con i capi Durante la realizzazione del rapporto i dati raccolti sono stati sottoposti con regolarità, per un confronto con le conclusioni degli esperti: - ai gruppi professionali / ai quadri amministrativi / ai medici così che il progetto, oltre ad avere un apprezzabile risultato finale, è diventato uno strumento di lavoro immediato. CareOn ha inviato a Lugano 6 operatori con esperienze professionali nella direzione d’ospedale, nelle cure mediche e paramediche, nell’amministrazione. Le conclusioni del rapporto sono state tradotte da CareOn in alcune priorità sottoposte al Comitato pilota, che le valuterà e le trasmetterà successivamente agli organismi competenti. Il comitato pilota del progetto Garante della rappresentatività e dell' equità, ha sostenuto il mandato, ha valutato attraverso i singoli membri la qualità del lavoro man mano che esso procedeva; ha contribuito a coinvolgere il personale che ha collaborato in modo intenso e propositivo, portando buone idee. Membri del Comitato pilota: PD med. Andreas Cerny, Primario di medicina, per il corpo medico sede Civico; Pina Ciadamidaro, dietista, per il personale sede Italiano; dott. med. Alfred Kuhrmeier, primario sede Italiano, presidente collegio dei primari; lic. Rer. Pol. Piero Luraschi, vicedirettore EOC; lic. Oec. HSG Graziano Selmoni, direttore ORL, Stefano Sulmoni, infermiere, capo reparto PS sede Civico. Aree verificate dal progetto:  management  adeguatezza dell’organico del personale  fabbisogno medicamenti  organizzazione del pronto soccorso, cure intensive  blocco operatorio  clima di lavoro Management Le individualità, nel management dell'ospedale – secondo la valutazione finale scaturita dal progetto - sono molto buone; gli strumenti utilizzati sono innovativi per il settore ospedaliero svizzero; si registra tuttavia una certa difficoltà nel tradurre taluni progetti in realtà. Ciò è determinato da problemi di comunicazione e di coordinamento. Non sono stati rilevati casi di mobbing; in qualche occasione alcuni dipendenti hanno interpretato in modo negativo i cambiamenti intervenuti in questi anni. Emerge in modo chiaro fra i collaboratori la necessità di disporre nuovamente del capo delle risorse umane, figura di rilievo nel management dell'ospedale. Dotazione di personale Nel progetto è stata valutata attentamente la dotazione nei settori cure infermieristiche, cure intense, blocco operatorio, radiologia, laboratori, fisioterapia, servizio alberghiero, pulizie. In generale le risorse sono adeguate per numero, qualifiche e competenze. Taluni settori potrebbero funzionare con meno personale, in altri occorre personale supplementare. Si stima che per le cure infermieristiche siano necessarie da 12 a 15 unità in più. Fabbisogno medicamenti Grazie ad un intenso lavoro di analisi sull’utilizzazione dei prodotti, condotto in particolare dalla direzione dell' ospedale, il consumo di medicamenti, che aveva subito un notevole rialzo nel 1999 e nella prima metà dell'anno successivo, è stato ricondotto ai livelli del 1998. Le verifiche sull’impiego dei 10 prodotti di maggiore consumo non hanno dato risultati diversi da quelli registrati presso ospedali con contenuti analoghi. Pronto soccorso e cure intense Il personale infermieristico rileva la mancanza di una figura medica di riferimento, il caposervizio, che sia in grado di esprimere un collegamento fra le componenti di questo delicato settore. Tuttavia il lavoro viene svolto con competenza. Sul piano organizzativo è stata rilevata la necessità di rivedere la distribuzione dei ricoveri presso i due PS. I casi di maggiore gravità da lungo tempo sono ricevuti presso il Civico. L’apertura notturna del pronto soccorso all’Italiano va discussa; essa richiede un forte impegno di risorse (picchetti per la sala operatoria, chirurgia, anestesiologia) anche se le urgenze chirurgiche notturne sono rare. Di fatto si tratta di un doppione del Civico. Blocco operatorio L’ospedale sta cambiando radicalmente l’organizzazione del lavoro in questo settore, con il coinvolgimento diretto e molto motivato del personale. Una quindicina di persone, rappresentanti le figure professionali del blocco operatorio, hanno partecipato insieme ai consulenti di CareOn ad un seminario di due giorni con l’obiettivo di costruire un nuovo organigramma. Cure intense Alle cure intense del Civico, come pure presso i letti monitorizzati dell' Italiano, è stato rilevata la mancanza di un medico di riferimento che garantisca continuità ai 2 servizi; ai quali, peraltro, è richiesta chiarezza nella definizione delle competenze e delle patologie dei pazienti. Clima di lavoro Questo capitolo della ricerca è stato introdotto su richiesta del personale. L’incertezza sul futuro del concetto di ospedale, tema dibattuto ovunque, si riflette anche a Lugano, provocando a volte un certo malessere. La questione delle due sedi accentua questa situazione. Lo status-quo è spesso interpretato come spreco di risorse in un contesto in cui sono richiesti impegni sempre maggiori. Il personale, tuttavia, non ha l’impressione di avere un rapporto con i pazienti migliore o peggiore a seconda del luogo di lavoro, il Civico o l’Italiano: in entrambe le sedi i pazienti sono curati con la medesima premura. Alcune priorità Dal progetto scaturiscono alcune priorità  aggiornare le dotazioni di personale  concludere la riorganizzazione del blocco operatorio  chiarire l’organigramma e l’organizzazione della Direzione  chiarire la ripartizione delle attività tra le due sedi  chiarire la missione del pronto soccorso e delle cure intense/cure continue nelle due sedi  introdurre una gestione della performance e un budget per servizio  concretizzare le economie potenziali  migliorare la comunicazione L’équipe CareOn che ha realizzazo il progetto: PD Jean Michel Gaspoz, primario aggiunto al servizio di medicina 2 dell'ospedale Universitario di Ginevra; Olivier Girardin, economista, direttore CareOn; Philippe Bolla, economista, responsabile del progetto, Véronique Faujour, licenziata in amministrazione e diritto pubblico; Lya Gingras, già capoinfermiera; Pierangelo Beltrami, direttore aggiunto ATAG Ernst & Young (Svizzera).

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