La Giornata del 22 marzo dedicata da EOC, USI e Cardiocentro agli studi condotti in Ticino

02 April 2013

Una fertile terra per la ricerca clinica

Rimangono ancora nell’immaginario dei confederati modelli di un Ticino “Sonnestube”, piuttosto che di una fertile terra di scienza; il cammino è irto d’ostacoli, ma li supereremo se tutti andremo nella medesima direzione. Queste le parole del presidente dell’Università della Svizzera italiana Piero Martinoli, che ha portato il saluto dell’USI alla Giornata della ricerca clinica svoltasi il 22 marzo all’Ospedale Civico; Martinoli ha rivolto un caldo invito affinché il progetto di Master in medicina umana si traduca presto in realtà. Il segnale verde dato dal governo cantonale a febbraio – ha ricordato il responsabile dell’area medica dell’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) Fabrizio Barazzoni - dovrebbe dare il via all’iter politico, con l’auspicio che il Gran consiglio possa decidere entro un anno.

Dal Ticino oltre 300 studi
Il nuovo percorso accademico si appoggerà su strutture cliniche ben solide, come gli ospedali, il Cardiocentro, l’Istituto cantonale di patologia; ma anche su una ricerca di primo piano, condotta in diversi istituti, legata soprattutto alle scienze della vita. I numeri non mancano: con il logo “Ticino” sono stati pubblicati nel 2011 sulle riviste specializzate internazionali, dopo attente selezioni, più di 300 ricerche, di cui 170 preparate negli ospedali da medici ma anche infermieri. Dovuto, a questo punto “un pensiero di gratitudine a chi fa ricerca nel silenzio della propria realtà” ha aggiunto Barazzoni.
Intanto, la ribalta, durante la Giornata del 22 marzo, è stata per le ricerche appena concluse e in cantiere, con un’attenzione particolare rivolta ai ricercatori giovani. Il Comitato scientifico, in cui siede anche il direttore del Cardiocentro, Tiziano Moccetti, ha selezionato una sessantina di lavori, presentati dagli autori sottoforma di relazioni, interventi “flash” e poster montati nell’atrio del “Civico”. Le ricerche hanno messo a fuoco aspetti puntuali, e soprattutto nuovi nei campi più diversi: l’oncologia, la cardiologia, i nuovi farmaci, le cure intensive, l’imaging nella diagnostica, le malattie degenerative..; senza trascurare i vantaggi delle nuove strategie terapeutiche, come la riunione regolare in videoconferenza degli specialisti dei 4 ospedali di varie discipline per discutere i casi e chiedere il parere di chi ne sa di più.

Momenti formativi sulla metodologia
Rispetto a quelle precedenti, l’edizione 2013 ha avuto in più alcuni momenti formativi sulla metodologia della ricerca e sulla partecipazione ai concorsi banditi dalle varie organizzazioni scientifiche, con due lezioni tenute da Benedetto Lepori e Nancy Lara Milan, del Servizio di ricerca USI. Rivolti agli aspetti legislativi e giuridici, con particolare riferimento alla nuova Legge federale sulla ricerca nell’essere umano, invece, gli interventi del farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, di Francoise Jaquet, a nome di Swissmedic e di Annette Magnin, che si occupa, a livello nazionale, delle Unità di ricerca cliniche, le piattaforme di servizi a disposizione dei ricercatori, una delle quali è stata aperta nei mesi scorsi anche in Ticino dall’EOC negli ospedali di Bellinzona e Lugano. L’unità è in grado di facilitare dall’inizio, fino alla pubblicazione dei risultati, ricercatori e gruppi di ricerca, anche esterni. Già numerosi gli interessati nell’ambito di un tipo di ricerca, quella clinica, che parte dal letto del paziente, ossia dall’esperienza diretta del medico ospedaliero.

Premiate le migliori ricerche
Nel corso della manifestazione, che ha riunito oltre 150 persone, l’Ente Ospedaliero Cantonale ha premiato l’impegno di Luca Ceriani (migliore abstract) e Andrea Rinaldi (migliore pubblicazione originale), mentre Francesca Molinari è stata premiata per il migliore lavoro originale presentato da giovani ricercatori. Dal canto suo la neocostituita Fondazione Neuroscienze Ticino ha attribuito due premi per ricerche condotte in questo settore da Alessandro Cianfoni e Carlo Cereda.
 

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