<p><strong>L’Ospedale Regionale di Locarno ha adottato un nuovo sistema di pulizia che si distingue per i suoi aspetti innovativi, soprattutto per quanto riguarda l’impatto ambientale. Fino ad oggi, per la pulizia a fondo delle camere, erano necessari 96'000 litri di acqua potabile all’anno. </strong></p>
La nuova tecnica adottata ad inizio mese, basata su tessuti tecnici in microfibra preimbevuti che possono essere riutilizzati più volte, abbatte il consumo d’acqua del 93%, portandolo a circa 7'000 litri all’anno.
Con il risparmio di una risorsa naturale così importante come l'acqua, l’Ospedale si dimostra quindi attento agli aspetti ecologici, ma non solo: "L’ergonomia è stata molto migliorata”, spiega Michele Gustarini, responsabile del servizio alberghiero. “Il nuovo sistema permette ai collaboratori di lavorare in posizione eretta, grazie soprattutto ai manici telescopici, allungabili tra il metro e i 180 centimetri di altezza".
Questo aspetto soddisfa le 24 persone occupate nel reparto di pulizia de “La Carità”, oggi impegnate a seguire corsi di aggiornamento specifici per l’utilizzo dei nuovi strumenti. "Spesso si banalizzano le professioni legate alla pulizia, pensando che qualsiasi persona potrebbe fare questo mestiere. Non è così.", afferma Andrea Trombin Valente, responsabile del servizio risorse umane del nosocomio cittadino. "Ci vogliono spiccate doti di apprendimento e una reale capacità di autogestione per assicurare il buon funzionamento del servizio". Le formazioni nel quadro delle nuove tecniche di pulizia sono anche l’occasione per ripassare le norme di igiene ospedaliera, che tutti i collaboratori devono applicare scrupolosamente. Non per nulla Locarno gode di una buona reputazione a questo livello, ma non sembra pertanto riposarsi sugli allori.
“Questa innovazione non è fine a se stessa”, precisa Gustarini. “È un’ottima soluzione, già adottata con successo dall’Inselspital di Berna, che permette di sprecare meno acqua, di garantire un livello di igiene ottimale e, nel contempo, di migliorare le condizioni di lavoro del personale: i nuovi carrelli sono più leggeri, si spostano meglio e non è più necessario abbassarsi per cambiare lo straccio.”
Il materiale in disuso sarà destinato a un progetto di aiuto allo sviluppo che l'Ente Ospedaliero Cantonale sta portando avanti in Yemen.