Reparti di chirurgia, il giudizio dei pazienti

24 febbraio 2003

I risultati di una ricerca che ha coinvolto 1900 persone

L’Ente Ospedaliero Cantonale (EOC), nell’ambito delle verifiche regolari sulla attività nei propri istituti ha misurato questa volta - coinvolgendo circa 1900 persone - la situazione nel settore della chirurgia e dell’ortopedia, osservata dal punto di vista dei pazienti. Come giudicano i pazienti l’esperienza del ricovero all’ospedale quando vi devono ricorrere per un intervento? Al di là degli aspetti strettamente medici, vengono trattati con cortesia? La loro dignità è rispettata? Il dialogo con il personale curante è di qualità? Il punto di vista raccolto durante la ricerca è positivo per la maggior parte degli argomenti toccati. Per quanto riguarda gli aspetti da migliorare l’attenzione viene posta, soprattutto, nel campo dell’informazione data al paziente riguardo ai risultati degli esami eseguiti, come pure sugli aspetti importanti da considerare al momento del rientro a domicilio. L’EOC ha già avviato, a tale proposito, alcuni progetti concreti. La ricerca è stata condotta nel 2002 dall’EOC in collaborazione con un istituto indipendente, Picker Institut Boston con sede a Zugo, attraverso uno strumento statistico adattato e convalidato per la Svizzera. Il metodo Picker mette in rilievo la quantità dei giudizi negativi per rapporto all’insieme dei giudizi espressi; di regola un tema viene definito “problematico” già a partire da una quota del 20 % di giudizi critici o negativi. La verifica è stata condotta in modo conforme a quanto previsto dalla convenzione quadro fra H+Gli ospedali svizzeri e santésuisse sulla gestione della qualità. Sono state interpellate, dopo la dimissione, le persone ricoverate nei 4 ospedali regionali nei primi 4 mesi del 2002 nei reparti di chirurgia e di ortopedia. Il Settore sanitario dell’EOC ha inviato il questionario con una settantina di domande a 1907 pazienti d’ogni età, di cui la metà erano stati ricoverati in urgenza. Un quinto di loro erano già stati ricoverati altre volte nel corso dei 6 mesi precedenti il sondaggio. L’iniziativa ha suscitato un vasto interesse. Il tasso di risposta al questionario è stato infatti del 72%, superiore a quello medio registrato in Svizzera nell’ambito della medesima verifica (52%) e all’estero (USA, 46%). E’ stato considerato l’intero “percorso” del paziente in ospedale, dal momento dell’ammissione sino al rientro a domicilio. Complessivamente è stata valutata una decina di dimensioni. In particolare sono state sollecitate indicazioni sull’accoglienza, sugli aspetti organizzativi, sulle informazioni ricevute in rapporto all’intervento, sull’atteggiamento dei medici e del personale curante, sul coinvolgimento dei famigliari, sul servizio alberghiero, sull’igiene e sulla pulizia nel reparto. Fra i dati positivi di maggiore rilevanza scaturiti dalla verifica c’è la percezione da parte del paziente di disporre, all’interno dell’équipe curante, di un medico di riferimento che si prende cura di lui. Ottimo giudizio anche per la cortesia e la disponibilità del personale, per il grado di coinvolgimento del paziente nelle decisioni, per la qualità delle informazioni specifiche date dai medici sul trattamento, per l’organizzazione dell’ospedale nel suo insieme (anche nel momento del ricovero). L’indagine ha stabilito il desiderio, da parte dei pazienti, di migliorare ulteriormente l’informazione da parte dei medici e degli infermieri. Il rapporto con il personale curante è vissuto in modo positivo, ma risulta necessario fornire un’informazione più comprensibile sui risultati degli esami eseguiti e sugli aspetti importanti da tenere presente al momento del rientro a domicilio. Per dare un seguito concreto ai risultati di questa analisi, l’EOC ha messo in atto tre progetti: • formazione specifica per i medici dei servizi di chirurgia e ortopedia riguardo alla relazione medico-paziente, sul modello già attuato, con successo, per altre categorie di medici ospedalieri; • per le patologie chirurgiche più frequenti: elaborazione di adeguati supporti informativi da consegnare al paziente al momento della dimissione con le indicazioni riguardo ai principali effetti collaterali legati all’assunzione di farmaci, alla ripresa normale dell’attività, ed ai segnali d’allarme a cui prestare particolare attenzione al momento del rientro a domicilio; • seppur in presenza di una ridotta percentuale di pazienti che hanno dichiarato di non aver avuto sollievo immediato nella fase post-operatoria, l’EOC ha deciso di promuovere lo stesso una formazione specifica sulla gestione farmacologica del dolore post operatorio indirizzata in particolare ai medici della chirurgia e dell’ortopedia, ritenendo questo aspetto rilevante nella cura del paziente. Essa sarà attuata nei singoli ospedali in modo coordinato ed integrato con quanto si sta facendo attualmente nel campo dei dolori cronici nell’ambito del Progetto “Uniti contro il dolore”, avviato dall’EOC in collaborazione con la Lega svizzera contro il cancro nel corso dello scorso anno. ______ Per informazioni supplementari o interviste: dott. Fabrizio Barazzoni, Capo del Settore sanitario EOC, tel. 091 811.13.14

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