Novaggio, la clinica passa all'EOC

18 giugno 2003

Con l’inizio di luglio, 65 posti letto nella riabilitazione muscoloscheletrica

Dal prossimo 1° luglio la proprietà e la gestione della Clinica di riabilitazione di Novaggio, che dispone di 65 posti letto, passano dalla Confederazione all’Ente ospedaliero cantonale. Grazie a questo trasferimento l’EOC rafforza la propria presenza diretta in un campo dove vi sono crescenti necessità. Calcolando anche i 25 posti dell’Ospedale di Faido l’EOC assicura ora il 40 % dell’offerta cantonale nel settore della riabilitazione. Una stretta collaborazione è inoltre già in atto con la Clinica Hildebrand di Brissago. L’EOC intende ulteriormente valorizzare il ruolo della Clinica di Novaggio - conosciuta in tutta la Svizzera per un concetto di cure mediche, terapeutiche e infermieristiche da sempre all’avanguardia - mettendo in atto appropriati interventi di ammodernamento delle strutture. Un impegno che si concretizza immediatamente con il rinnovo completo della radiologia; parallelamente sarà allestita la progettazione di lavori nell’ambito del settore delle degenze e di quello alberghiero, per un investimento dell’ordine di 25 milioni di franchi, metà dei quali ancora finanziati dalla Confederazione. I lavori inizieranno entro la fine del 2004. La clinica, che dipenderà direttamente dalla Direzione generale dell’EOC, lavorerà in stretta collaborazione con il settore acuto, assicurando così la continuità delle cure nell’ambito del concetto di ospedale multisito EOC. Il personale, un centinaio di collaboratori, dei quali la grande maggioranza domiciliati nel Malcantone, è stato interamente riassunto alle condizioni precedenti. I posti di lavoro a tempo pieno sono un’ottantina, di cui circa la metà nel settore delle cure. Con un tasso di occupazione del 100 % la Clinica di Novaggio è un punto di riferimento per la cura del mal di schiena, dell’ernia del disco, dell’artrosi, della fibromialgia, del reumatismo delle parti molli. L’istituto malcantonese è però rinomato anche nel settore della riabilitazione dopo interventi di protesi dell’anca e del ginocchio, come pure per il trattamento di pazienti che hanno subìto infortuni. Approccio multidisciplinare Lo scopo del lavoro di riabilitazione, condotto in équipe, è di migliorare le capacità operative del paziente nella vita domestica e professionale. L’esito delle cure viene misurato in modo scientifico. L’approccio alle cure è multidisciplinare, nella convinzione che la disabilità, momentanea o permanente, si riflette anche nella sfera psicologica e sociale. In quest’ottica rientra l’offerta di un Servizio di psichiatria e psicologia per il tramite dell'Organizzazione sociopsichiatrica cantonale ( OSC ), di cui, mediamente, usufruisce un quinto dei pazienti. La Clinica di riabilitazione ha sviluppato intense relazioni con le istanze sul territorio, segnatamente nel campo dell’ortopedia, dell’aiuto sociale, dell’ambito assicurativo, del lavoro. I pazienti vengono ricoverati presso la Clinica secondo una lista d'attesa, che ha portato a 870 il loro numero nel 2001. Di questi, ben l'82 % era rappresentato da pazienti domiciliati in Ticino, ciò che conferma la tendenza in atto nell'ultimo decennio. La nuova direzione La direzione della clinica era finora affidata a Giuseppe Gervasini, per molti anni apprezzato direttore amministrativo e che ora ha chiesto il pensionamento parziale. Dal 1° luglio la Direzione passerà a Luisa Ongaro Mengoni, diplomata in cure infermieristiche e pediatriche, licenziata in scienze economiche e sociali e con una consolidata esperienza nel campo delle cure e della gestione ospedaliera. La direzione medica continuerà ad essere affidata, sempre con la funzione di coprimari, a due medici che dispongono della specializzazione FMH in fisiatria e riabilitazione. Si tratta di Wolfang Winkler, che è pure specialista FMH in ortopedia, e Christopher Marti, che è anche specialista FMH in medicina interna e reumatologia. Alcune note storiche La storia della clinica di Novaggio va di pari passo con quella della sanità pubblica in Svizzera. Nacque infatti nel 1922 dalla necessità di trovare un luogo per ricoverare i soldati ammalati di tubercolosi, negli stessi anni in cui molti civili erano costretti a soggiornare nei “ sanatori ” per la medesima ragione. La Confederazione, a questo scopo, prima prese in affitto e poi acquistò a Novaggio l’hotel Beau Séjour, ampliandone successivamente le strutture. Grazie al vaccino, negli anni cinquanta del secolo scorso la diffusione della malattia si ridimensionò. La “ vocazione ” militare di quella che nel frattempo era diventata una vera e propria clinica, con relativo servizio di chirurgia, fece vacillare l’esistenza dell'istituzione sul finire degli anni settanta ma nel 1981 la Confederazione estese la possibilità di cura anche a pazienti civili. L’Istituto era infatti riconosciuto in tutto il Paese per i risultati ottenuti nel campo della riabilitazione e questa fu pertanto una decisione importante che permise alla Clinica di svilupparsi ulteriormente, aggiornando costantemente i propri contenuti sanitari.

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