Creati un centinaio di nuovi posti di lavoro – “Ritorni” da Oltre S. Gottardo
Proseguono con celerità le assunzioni – Non sono state toccate le case per anziani
A tre settimane dall’entrata in vigore della riduzione dell’orario settimanale di lavoro (da 42 ore a 40) negli istituti dell’Ente Ospedaliero Cantonale, il giudizio è sostanzialmente positivo. Il miglioramento ha toccato circa 3400 collaboratori (2600 circa posti di lavoro). L’introduzione della nuova turnistica non ha creato problemi particolari. Il provvedimento ha permesso la creazione di un centinaio di posti di lavoro, 2/3 nel settore infermieristico, l’altro terzo suddiviso equamente tra il settore alberghiero e quello medico-tecnico.
L’organizzazione del lavoro prevede, salvo qualche eccezione, turni giornalieri di 8 ore, rispetto alle 8 ore e 24 minuti fissati in precedenza. L’onere di lavoro dei collaboratori risulta ridotto nella fase finale del turno, quando la persona è più affaticata, con un beneficio diretto sulla qualità della vita; ci si attende perciò un ulteriore miglioramento delle attenzioni rivolte al paziente.
La riduzione dell' orario, che si traduce in un incremento della spesa ospedaliera tra 7 e 8 mio di fr all’anno, è stata compensata con l’attribuzione supplementare di unità di personale nei reparti di degenza, accompagnata da una ridefinizione dell’attività e dei compiti negli altri servizi.
Le assunzioni
L’assunzione del personale prosegue con celerità. Risultano scoperti, al momento attuale, per tutto l’EOC, circa una ventina di posti di infermiere. Le difficoltà nel reperire personale sono come sempre riscontrabili negli ospedali di zona e tra le funzioni specialistiche.
Contrariamente a quanto temuto da più parti, il reclutamento del personale non è avvenuto, se non per casi isolati, a scapito del settore delle case degli anziani o facendo capo al mercato del lavoro frontaliero. L’EOC ha avuto il tempo sufficiente, nella seconda metà dell' anno – l’accordo con i sindacati è stato sottoscritto nel giugno 2001 – per organizzare una ricerca meticolosa. Si è attinto, per cominciare, a piene mani, fra i neodiplomati delle scuole sanitarie del Cantone. Il miglioramento delle condizioni di lavoro ha indotto poi diversi ticinesi che erano partiti verso ospedali di altri Cantoni a rientrare nel Ticino; altri posti di lavoro sono stati attribuiti a infermieri confederati; tutto ciò riflette l’attrattività, nel confronto nazionale, del settore sanitario ticinese anche nell’ambito delle opportunità professionali.
Pur non avendo potuto ancora condurre un’indagine approfondita, i responsabli dei vari ospedali dell’EOC rilevano che il passaggio alle 40 ore è valutato in modo ampiamente positivo dai collaboratori.