… e se chiedessi ad un altro medico?
Cos’è?
Il “secondo parere” è un’opinione supplementare chiesta a un altro medico.
Ad esempio si parla di “secondo parere” quando si chiede al medico X se ritiene che sia necessario togliere le tonsille al proprio figlio come proposto dal medico Y.
Perché?
Scopo del secondo parere è quello di migliorare l’informazione del paziente affinché possa decidere più consapevolmente se deve o no sottoporsi a una prestazione sanitaria (di regola chirurgia) oppure se è meglio attendere.
Chiedere un altro parere è utile in certi casi proprio perché la scienza medica non è una scienza esatta. Infatti per la stessa malattia ci possono essere diversi modi di cura, quindi non tutti i medici valutano allo stesso modo le “indicazioni” (i motivi) per consigliare una certa terapia o un dato intervento chirurgico.
Il secondo parere non è un atto di sfiducia verso il medico, ma un aiuto per il paziente per migliorare il suo grado di informazione e la sua capacità di prendere una decisione in modo consapevole. Affrontare in modo informato e convinto un trattamento o un intervento evita spesso malintesi.
Quando?
Chiedere un secondo parere è utile per diverse prestazioni sia diagnostiche che terapeutiche, ma soprattutto per gli interventi chirurgici non urgenti e senza un immediato pericolo di vita.
Come chiedere un secondo parere?
Se il paziente desidera avere un secondo parere potrà anche scegliere un medico con una specialità diversa da quella del medico che ha dato il primo parere. Le opinioni sul trattamento di una medesima malattia possono essere diverse secondo la specialità del medico.
Il paziente può decidere se preferisce informare il medico a cui chiede il secondo parere del fatto che un altro medico aveva già dato precedentemente un’indicazione in merito alla necessità del trattamento o dell’intervento chirurgico.
Domande utili da fare al primo e al secondo medico:
- Perché questo trattamento è necessario?
- Quali sono i benefici attesi e quali i rischi potenziali?
- Cosa potrebbe capitare (e con quale probabilità) se questo trattamento non fosse eseguito?
- Esistono uno o più trattamenti alternativi? Se sì, quali sono i rischi e i benefici in rapporto a quello proposto?
- Il trattamento è scientificamente fondato (evidence-based)?
- Al mio posto lei si sottoporrebbe al medesimo trattamento? Lo proporrebbe ai suoi familiari? Se no, per quale motivo?