Radiologia pediatrica

Diagnosi di patologie malformative e dello sviluppo, infiammatorie acute e croniche, traumatiche, neoplastiche, interessanti vari organi e apparati.

Esami e diagnosi - Radiologia convenzionale

La radiologia convenzionale si basa sull'impiego di raggi X emessi da un tubo radiogeno per attraversare il segmento corporeo da analizzare ed essere proiettati su un detettore, permettendo di ottenere un'immagine diagnostica chiamata "radiografia".

Radiografia

La radioprotezione 
L'esposizione alle radiazioni può essere nociva, per quanto le tecniche e le macchine moderne permettano di ridurre la dose radiante erogata al di sotto della soglia prevista dalla normativa nazionale. L'EOC è particolarmente attento in tema di radioprotezione, mettendo in atto, secondo le ordinanze sulla radioprotezione adottate dal Consiglio Federale, le seguenti misure che permettono di proteggere i piccoli pazienti: 

  • Realizzazione di esami le cui richieste sono appropriate e con corrette indicazioni (principio della giustificazione radiologica).
  • Utilizzo della più bassa dose di raggi X necessaria per l'ottenimento di una radiografia che sia interpretabile per la diagnosi, secondo il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable).
  • Limitazione della zona del corpo da esaminare, con impiego di filtri e protezioni. 
  • Documentazione delle dosi applicate.
  • Formazione continua del personale tecnico e medico.

 

Va detto che nessun rischio è stato dimostrato dopo l'esposizione a basse dosi. Ad esempio, l'esposizione per una radiografia corrisponde all'esposizione media naturale subita durante un viaggio aereo di 4 ore. È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza affinché possano essere prese maggiori misure cautelative. 

 

Principali indicazioni 
In ambito pediatrico, i seguenti esami sono realizzati in accordo con specifiche indicazioni, dopo adeguato bilancio clinico-laboratoristico da parte del pediatra: 

  • Radiografia toracica: patologie respiratorie e della gabbia toracica, traumi. 
  • Radiografia addominale: patologie occlusive e segni di addome acuto. 
  • Radiografia babygram: patologie respiratorie e addominali neonatali. 
  • Radiografia ortopedica (singoli segmenti, colonna in toto e bacino sotto carico, arti inferiori e bacino sotto carico): trauma, zoppia, scoliosi, dolore, bilancio di patologie metaboliche e congenite interessanti l’apparato scheletrico. 


 
Preparazione necessaria 
Prima dello svolgimento dell’esame, il personale ospedaliero - con l’eventuale aiuto dei genitori - provvederà a rimuovere abiti ed oggetti esterni metallici che potrebbero essere proiettati sulla radiografia, limitandone la sua interpretazione. 

 

Come si effettua  
Per realizzare l’esame nelle migliori condizioni di sicurezza possono essere utilizzati cuscinetti e fasce, per evitare che il piccolo paziente possa muoversi e cadere. Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia forniranno loro opportune istruzioni. È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza affinché possano essere prese maggiori misure cautelative. 
 

Ecografia 

L’ecografia è una tecnica che permette, attraverso l’impiego di ultrasuoni emessi da una sonda, lo studio di molte parti del corpo (cervello e midollo in bambini di età inferiore a 3 mesi, collo, torace, addome, tessuti molli), senza l’impiego di radiazioni. 

 

Preparazione necessaria 

  • Ecografia addominale: il piccolo deve essere a digiuno (3 ore dall’ultima poppata per lattanti fino a 3 mesi, 4 ore dall’ultimo biberon fino ad 1 anno di età, 6 ore dall’ultimo pasto fino a 3 anni, e dalla sera del giorno prima per esame programmato la mattina dopo oltre 3 anni di età). 
  • Ecografia pelvica: vescica piena in funzione dell’età e delle capacità di ritenzione. 

 

Può esser utile portare con sé un gioco a cui il piccolo è affezionato o dargli il ciuccio durante l’esame. 

 

Come si effettua 
Il radiologo esaminerà su uno schermo, in una sala al buio, le immagini prodotte da una sonda appoggiata sul corpo del vostro bambino, grazie all’impiego di un gel riscaldato. L’esame dura circa 15 minuti ma, in funzione della collaborazione del piccolo e del tipo di esame, può durare anche più. La presenza del genitore che parla al piccolo può renderlo più calmo. 


 
Rischi 
L’ecografia è un esame che non comporta rischi. L’équipe e i genitori sono attenti al bambino affinché non cada dal lettino. L’acquisizione di immagini interpretabili può essere limitato da importanti movimenti del piccolo o la valutazione di alcuni organi da limiti tecnici (aria, strutture ossee), pertanto potrà essere necessario ricorrere all’impiego di altre metodiche di imaging. 

TAC (Tomografia Assiale Computerizzata)

L’esame TAC (o TC) si basa sull’impiego di raggi X che permettono di ottenere immagini degli organi in sezione, in modo da studiarne la forma, le dimensioni e la loro densità per individuare delle anomalie che non possono essere studiate con le radiografie o l’ecografia. 

 

La radioprotezione 
L'esposizione alle radiazioni può essere nociva, per quanto le tecniche e le macchine moderne permettano di ridurre la dose radiante erogata al di sotto della soglia prevista dalla normativa nazionale. L'EOC è particolarmente attento in tema di radioprotezione, mettendo in atto, secondo le ordinanze sulla radioprotezione adottate dal Consiglio Federale, le seguenti misure che permettono di proteggere i piccoli pazienti: 

  • Realizzazione di esami le cui richieste sono appropriate e con corrette indicazioni (principio della giustificazione radiologica).
  • Utilizzo della più bassa dose di raggi X necessaria per l'ottenimento di una radiografia che sia interpretabile per la diagnosi, secondo il principio ALARA (As Low As Reasonably Achievable).
  • Limitazione della zona del corpo da esaminare, con impiego di filtri e protezioni.
  • Documentazione delle dosi applicate.


Formazione continua del personale tecnico e medico. 
 
È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza affinché possano essere prese maggiori misure cautelative.  

 

Preparazione 
È importante che l’esame sia eseguito a bambino digiuno se necessario contrasto o per studiare l’addome (3 ore dall’ultima poppata per lattanti fino a 3 mesi, 4 ore dall’ultimo biberon fino ad 1 anno di età, 6 ore dall’ultimo pasto fino a 3 anni, e dalla sera del giorno prima per esame programmato la mattina dopo oltre 3 anni di età). 

Prima dello svolgimento dell’esame il personale ospedaliero, con l’eventuale aiuto dei genitori, provvederà a rimuovere abiti ed oggetti esterni metallici che potrebbero generare artefatti sulle immagini, limitandone l’interpretazione. Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia forniranno loro le opportune istruzioni. Vedere realizzare un esame al proprio bambino può indurre ansia ai genitori, qualora non desiderino restare accanto al piccolo, possono attendere in sala d’attesa, il personale della radiologia si prenderà cura del piccolo e li terrà informati dello svolgimento dell’esame. 

 

Sedazione 
In funzione dell’età e dell’impiego di contrasto può essere necessario richiedere una immobilità totale grazie all’impiego di sedativi, per cui il pediatra o, se necessario, il medico anestesista con la sue équipe provvederanno alla somministrazione e a sorvegliare il bambino durante l’esame. 

 

Come si effettua 
Affinché il piccolo non si muova può essere necessario l’impiego di fasce e cuscinetti. Se necessaria, l’iniezione di contrasto avverrà attraverso l’impiego di un ago o di un catetere, posizionato, in funzione dell’età, dai tecnici di radiologia o dagli infermieri di pediatria. Per ridurre il dolore potranno essere impiegati cerotti o creme anestetiche locali. Durante o dopo l’iniezione di contrasto saranno acquisite le immagini. I tempi di esecuzione dell’esame sono molto rapidi. 

 

Rischi 
In rari casi, il contrasto può causare nel punto di iniezione un ematoma, o può stravasare fuori dalla vena. L’intolleranza al contrasto si manifesta in sensazione di calore o nausea. L’allergia vera o orticaria è rara. Se il bambino ha reazioni allergiche note o ha già avuto allergie al contrasto è necessario segnalarle al tecnico o al medico. Il piccolo sarà tenuto in osservazione dopo l’esame qualora abbia ricevuto contrasto, qualora presenti tardivamente (a casa) arrossamenti sulla pelle o disturbi respiratori è importante rivolgersi e segnalarli al pediatra. 
 

Risonanza magnetica 

La Risonanza magnetica è un esame che consente di visualizzare vari distretti corporei senza l’uso di radiazioni ionizzanti, ma sfruttando le proprietà magnetiche del corpo inserito in un campo magnetico. 
 

Principali indicazioni 
La RM permette di studiare anomalie non visibili sulle semplici radiografie, in ecografia o con l’esame TAC. 

 

Preparazione 
Poiché l’esame è svolto all’interno di un campo magnetico, sarà necessario comunicare prima dell'esame al pediatra e al personale ospedaliero la presenza di eventuali condizioni quali: apparecchi dentari o acustici, l'impianto di pacemaker, valvole cardiache, defibrillatori, neuromodulatori, pompe per infusione di farmaci e/o ulteriori apparecchi elettrici nel corpo, clip vascolari, protesi e/o oggetti di metallo all'interno del corpo, tatuaggi, interventi chirurgici ortopedici, agli occhi o alla testa. È importante segnalare precedenti reazioni avverse al mezzo di contrasto paramagnetico. Tutte queste condizioni necessitano di essere discusse, in quanto potrebbero controindicare l'esame o necessitare di importanti accorgimenti. 
È importante che l’esame sia eseguito a bambino digiuno se necessario contrasto o per studiare l’addome (3 ore dall’ultima poppata per lattanti fino a 3 mesi, 4 ore dall’ultimo biberon fino ad 1 anno di età, 6 ore dall’ultimo pasto fino a 3 anni, e dalla sera del giorno prima per esame programmato la mattina dopo oltre 3 anni di età). Poiché l’esame può durare dai 15 ai 50 minuti, è consigliato far svuotare la vescica prima di iniziare. 

Prima dello svolgimento dell’esame, il personale ospedaliero, con l’eventuale aiuto dei genitori, provvederà a rimuovere abiti ed oggetti esterni metallici che potrebbero interferire con il campo magnetico. Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia si assicureranno che il genitore stesso non abbia controindicazioni per restare in vicinanza del campo magnetico. Vedere realizzare un esame al proprio bambino può indurre ansia ai genitori: qualora non desiderino restare accanto al piccolo, possono attendere in sala d’attesa, il personale della radiologia si prenderà cura del piccolo e li terrà informati dello svolgimento dell’esame. 

 

Sedazione 
È necessario che il piccolo paziente sia immobile durante l’esecuzione dell’esame. In bambini con età inferiore a 3 mesi l’immobilità può essere ottenuta con impiego di tecniche di contenzione, previo naturale addormentamento successivo a poppata, pertanto sarà richiesto di non allattare il piccolo nelle 3 ore precedenti l’appuntamento ed allattarlo subito prima dell’inizio della RM. 
Nei bambini di età superiore a 3 mesi fino a 6 anni circa (a seconda del grado di collaborazione e da una eventuale claustrofobia) è necessario ricorrere a tecniche di sedazione, pertanto il pediatra richiederà l’esame con l’assistenza del medico anestesista e della sua équipe. Sarà quindi pianificata una visita preventiva con il medico anestesista, che il giorno dell’esame, in massima sicurezza, provvederà a somministrare il sedativo e a sorvegliare il bambino durante e dopo l’esame. 
È importante segnalare se il piccolo ha avuto un raffreddore o tosse, condizione per cui saranno prese misure cautelative. 

 

Come si effettua 
Affinché il piccolo non si muova può essere necessario l’impiego di fasce e cuscinetti. Se necessaria, l’iniezione di contrasto avverrà attraverso l’impiego di un ago o di un catetere, posizionato in funzione della sua età dai tecnici di radiologia o dagli infermieri di pediatria o anestesia. Per ridurre il dolore potranno essere impiegati cerotti o creme anestetiche locali. Prima, durante o dopo l’iniezione di contrasto saranno acquisite immagini in sequenze di alcuni minuti, durante le quali verrà prodotto un rumore e sarà necessaria l’immobilità. I tempi di esecuzione dell’esame sono piuttosto lunghi: dai 15 ai 50 minuti. 

 

Rischi 
I rischi di un esame RM sono minimi. Raramente, il contrasto può causare, nel punto di iniezione, un ematoma o può stravasare fuori dalla vena. L'intolleranza al contrasto si manifesta in sensazione di calore o nausea. L'allergia vera o orticaria è stata raramente descritta. Se il bambino ha reazioni allergiche note, o se ha già avuto allergia al contrasto, è necessario segnalarle comunque al tecnico o al medico. Il piccolo sarà tenuto in osservazione dopo l'esame qualora abbia ricevuto contrasto. Qualora presenti tardivamente, una volta rientrato al domicilio, arrossamenti sulla pelle o disturbi respiratori, è importante rivolgersi al pediatra. Alcune complicazioni sono causate dalla presenza di metallo nel paziente o intorno a lui, pertanto è di estrema importanza segnalarla preventivamente. 

Esami e diagnosi - Esami contrastografici

Gli esami contrastografici consistono in procedure diagnostiche di tipo radiologico che utilizzano i raggi X e permettono di studiare le strutture dei visceri e dei tessuti molli grazie all'uso di un mezzo di contrasto radio-opaco.

Transito esofago-gastroduodenale

Questo esame si basa sul principio di far bere al piccolo paziente un liquido contenente un prodotto visibile in radiografia, studiando il passaggio attraverso il tubo digestivo.

 

Principali indicazioni 
Ricerca di anomalie malformative o funzionali dell’esofago, dello stomaco e dell’intestino, non visibili con altre metodiche di imaging. Questo esame non è indicato in prima linea per l'identificazione del reflusso gastro-esofageo. 

 

Preparazione 
È necessario che il piccolo paziente si presenti a digiuno, senza mangiare o bere nelle 6 ore che precedono l’esame. Per i lattanti e i piccoli di età inferiore ad 1 anno è sufficiente un digiuno di almeno 3 ore prima dell’esame. La mamma porterà con sé due biberon, uno vuoto ed uno pronto con latte dosato come d’abitudine, da dare al piccolo dopo l’esame. 

 

Come si effettua 
Il contrasto è un prodotto non tossico, che sarà eventualmente mescolato con acqua. La deglutizione necessita di collaborazione del piccolo paziente, se un genitore se lo desidera può restare vicino al suo piccolo, facendo attenzione a non interporsi tra il tubo radiogeno e il bambino. Il contrasto viene normalmente somministrato su controllo con raggi X (fluoroscopico o fluorografico) e sarà necessario spostare il bambino in diverse posizioni per studiare al meglio l'apparato gastrointestinale. 
Se il bambino non deglutisce spontaneamente e se indicato, può essere necessario che il contrasto sia somministrato nell’esofago o nello stomaco attraverso una sonda per via nasale posizionata al piccolo paziente da parte degli infermieri del reparto di pediatria. 

 

Rischi 
I rischi legati a questo esame sono rari, legati principalmente alla possibilità di passaggio nelle vie aeree per inalazione o tramite una malformazione come una fistola. In tutti i casi il personale del reparto di pediatria è pronto a offrire supporto. 
I rischi per quel che riguarda l’irradiazione sono limitati dal filtro del radiologo che accetta l’esame soltanto in caso di corrette indicazioni, da una bassa dose radiante, dalle misure di limitazione dell’irradiazione all’area di studio. È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza affinché possano essere prese maggiori misure cautelative. 

 

A fine esame 
Il contrasto ingerito sarà eliminato nelle feci, che in funzione del tipo di prodotto somministrato potranno essere bianche per qualche giorno. Se al ritorno a casa il bambino tossisce e ha febbre chiamare il pediatra o recarsi al pronto soccorso pediatrico. 

Clisma opaco 

Questo esame consiste nel somministrare per via rettale un contrasto per studiare l’anatomia e la motilità del colon e della porzione terminale dell’intestino tenue. Può permettere il trattamento dell’invaginazione intestinale. 

 

Preparazione 
Affinché lo studio dell’intestino sia possibile, è a volte necessario che sia valutabile senza feci, pertanto può essere richiesto un trattamento preventivo con lassativi. 

 

Come si effettua 
Durante la somministrazione del contrasto, delle radiografie in serie sono acquisite nelle varie incidenze e in differenti posizioni. Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia forniranno loro ogni opportuna istruzione. È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza, affinché possano essere prese maggiori misure cautelative. 
Vedere realizzare un esame al proprio bambino può indurre ansia ai genitori, qualora non desiderino restare accanto al piccolo, possono attendere in sala d’attesa; il personale della radiologia si prenderà cura del piccolo e li terrà informati dello svolgimento dell’esame. 

 

Rischi 
I rischi sono rari, a volte il bambino può avvertire dei crampi durante la somministrazione del contrasto. Perforazioni o peritoniti sono eventi rarissimi. I rischi per quel che riguarda l’irradiazione sono limitati dal filtro del radiologo che accetta l’esame soltanto in caso di corrette indicazioni, da una bassa dose radiante, dalle misure di limitazione dell’irradiazione all’area di studio. 

 

A fine esame 
Il contrasto può non essere completamente evacuato, e dopo uno o due giorni il bambino potrà avere, in funzione del prodotto utilizzato, delle feci liquide o biancastre. Potranno essere necessari 4 o 5 giorni affinché il piccolo evacui di nuovo; non si tratta di stipsi, ma del tempo necessario per il riempimento del colon. 

Cistoureterografia retrograda minzionale  

Questo esame è eseguito come bilancio complementare all’ecografia nei bambini che soffrono di infezioni delle vie urinarie o con diagnosi prenatale di dilatazione delle stesse. Consiste nel riempire la vescica attraverso una sonda sottile con un contrasto visibile sulle radiografie. 
L’obiettivo è di riconoscere due anomalie frequenti nel bambino predisponenti a infezioni: il reflusso e malformazioni dell’uretra, non diagnosticabili con l’ecografia. La diagnosi permette di intraprendere un trattamento medico o chirurgico permettendo così di proteggere i reni. La cistografia permette uno studio del funzionamento della vescica e delle problematiche minzionali. 

 

Come si effettua 
Il bambino viene accolto in pediatria affinché possa esser posizionata una sonda che permetterà il passaggio del contrasto in vescica. Il sondaggio è una procedura che provoca fastidio, ma non è dolorosa, in funzione dell’età potrà esser utile la collaborazione del bambino. Se è agitato, la somministrazione di un blando sedativo da parte di infermieri e medici specializzati potrà aiutare il posizionamento del catetere. 
Durante l’esame i genitori possono restare al fianco del loro piccolo per tranquillizzarlo, i tecnici di radiologia forniranno loro ogni opportuna istruzione. È importante che le mamme accompagnatrici segnalino un eventuale stato di gravidanza, affinché possano essere prese maggiori misure cautelative. 
Vedere realizzare un esame al proprio bambino può indurre ansia ai genitori, qualora non desiderino restare accanto al piccolo, possono attendere in sala d’attesa; il personale della radiologia si prenderà cura del piccolo e li terrà informati dello svolgimento dell’esame. Delle radiografie in serie sono acquisite al momento del riempimento della vescica e durante la minzione. Le immagini durante la minzione, dopo aver rimosso la sonda, sono importanti nel maschio per ben esaminare l’uretra. 

 

Rischi 
I rischi di questo esame sono rari: infezioni delle vie urinarie, sanguinamenti e ritenzione urinaria. 
A casa, il piccolo potrebbe lamentarsi di un fastidio durante la minzione, legato all’irritazione del passaggio della sonda. Se il piccolo si lamenta di bruciori ed ha febbre è importante rivolgersi al pediatra.