Multidisciplinarietà
Questi centri ambiscono a certificazioni nazionali e internazionali sulla qualità delle cure oncologiche erogate. Non si parte da zero ma da una consolidata realtà propria all’Ente e ai suoi team specializzati in un’ottica di miglioramento continuo.
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Mammografia
La mammografia è la radiografia del seno. È il primo esame radiologico da effettuare per il controllo periodico del seno oppure per investigare un sintomo clinico, per esempio un nodulo. Con una bassa dose di raggi X è possibile identificare tumori molto piccoli anche non palpabili.
A che cosa serve?
Per il controllo periodico del seno, per escludere che ci siano alterazioni non riscontrate con la palpazione o per valutare un sintomo (dolore, nodulo).Quando si esegue?
La mammografia è consigliata ogni due anni dopo i 50 anni di età. Per ridurre la sensazione di fastidio dovuta alle compressione è consigliabile eseguirla nella prima metà del ciclo mestruale.Come si esegue?
La TRM la accompagnerà nel camerino della sala di mammografia e le chiederà di spogliarsi della parte superiore, verrà quindi avvicinata al mammografo, posizionata correttamente, il seno verrà compresso e quindi sarà eseguita la prima proiezione.
Un esame standard o di screening prevede quattro proiezioni, due per ciascun seno (CC-MLO). possono essere richieste dal radiologo delle proiezioni aggiuntive. Queste immagini aggiuntive sono talvolta necessarie per chiarire delle immagini dubbie. -
Ecografia
L'ecografia è un esame diagnostico che, attraverso l’utilizzo degli ultrasuoni, fornisce immagini del seno. Usiamo questo tipo di esame per valutare il seno di donne giovani e come integrazione ad altri esami del seno.
A che cosa serve?
Per caratterizzare un reperto riscontrato con l'esame obiettivo, oppure con la mammografia. In Senologia questo segue frequentemente l'esame mammografico per le donne con elevata densità del tessuto mammario. Viene inoltre utilizzata come guida per l'esecuzione di prelievi bioptici.
Quando si esegue?
Solitamente subito dopo l'esame mammografico. Se viene richiesto per chiarire un sintomo (dolore, nodulo) può essere eseguita in qualsiasi periodo del ciclo mestruale.
Come si esegue?
La TRM la accompagnerà nel camerino della sala di ecografia e le chiederà di spogliarsi della parte superiore, verrà quindi invitata a stendersi sul lettino. Il radiologo eseguirà quindi l'esame utilizzando una sonda e del gel (a cosa serve il gel? per permettere alla sonda di aderire correttamente alla cute. Senza una adeguato contatto della sonda con la cute non è possibile eseguire l'esame ecografico). Talvolta è utilizzata sono utilizzate le tecniche di color-power-Doppler e l'elastosonografia.
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Risonanza magnetica
La risonanza magnetica, RM o MRI, utilizza un campo magnetico ed impulsi radio per esaminare il seno. Non utilizza raggi X e puo’ essere utilizzato come integrazione a mammografia ed ecografia. È l’esame di scelta per la valutazione delle protesi mammarie.A che cosa serve?
La risonanza magnetica viene utilizzata per integrare la valutazione degli esami mammografici ed ecografici. Viene anche usata per la valutazione del seno prima di un intervento. Con questo esame è possibile inoltre valutare gli impianti protesici del seno (rottura, contrattura capsulare).
Come si esegue?
Prima di sottoporsi all’esame di risonanza magnetica del seno le verranno fatte delle domande (link questionario RM, vedi DOCQ) per verificare che possa accedere all’esecuzione dell’esame. Il tecnico di radiologia predisporrá quindi un accesso venoso al braccio. Questo serve per somministrare il mezzo di contrasto durante l’esame (a che serve il mezzo di contrasto? Il liquido di contrasto serve per identificare e caratterizzare delle eventuali alterazioni del tessuto mammario che altrimenti resterebbero invisibili). Quindi verrà posizionata sul lettino della risonanza magnetica, introducendo il seno nell’apposito spazio. Il seno verrà un poco compresso con dei cuscini. Indosserà delle cuffie auricolari per poter ascoltare le indicazioni del tecnico di radiologia e, se vorrà, la sua musica preferita. Il tecnico di radiologia sarà al di fuori della stanza, ma sarà sempre in contatto con lei tramite le cuffie. L’esame dura circa 30 minuti.
Quando si esegue?
La RM mammaria deve essere eseguita solo tra il 7° e il 20° giorno del ciclo mestruale. In caso di assunzione di terapia ormonale sostitutiva (HRT), questa deve essere sospesa per 6 settimane prima di sottoporsi ad una RM. L’esame delle protesi, che non viene eseguito con la somministrazione di mezzo di contrasto, puó essere eseguito in qualsiasi momento. -
Prelievo ad ago fine
Il prelievo ad ago fine è un esame utile per prelevare cellule del tessuto mammario da analizzare al microscopio. Questo esame essere eseguito a "mano libera" o sotto guida di ecografia.
A che cosa serve?
Per prelevare dal tessuto mammario o da linfonodi cellule da sottoporre ad esame citologico.Quando si esegue?
Può essere eseguito in qualsiasi periodo del ciclo mestruale.Come si esegue?
Il pelievo ad ago fine (PAF) viene eseguito in regime ambulatoriale. Può essere necessaria una anestesia locale. dopo che sarà distesa sul lettino come per una ecografia, il senologo disinfetta la cute e con una ago di piccole dimensioni esegue multipli prelievi di cellule (perchè prelievi multipli? il materiale prelevato con un singolo prelievo può non essere sufficiente per una corretta valutazione citologica, quindi vengono solitamente eseguiti prelievi multipli) che provvede a depositare su vetrini ed a predisporli per la valutazione del citologo. La procedura dura circa 20 minuti. -
Biopsia
La biopsia percutanea è un esame utile per prelevare del tessuto mammario da analizzare al microscopio. Questo esame può essere eseguito a "mano libera", sotto guida di ecografia, della mammografia o della RM.
A che cosa serve?
Per prelevare un campione di tessuto da sottoporre ad esame istologico.Quando si esegue?
Può essere eseguito in qualsiasi periodo del ciclo mestruale.Come si esegue?
La biopsia percutanea viene solitamente eseguita in ambulatorio, in condizioni di asepsi e con una anestesia locale. Dopo che si sarà stesa sul lettino, come per una ecografia, verrà eseguita la disinfezione della cute del seno, il senologo localizza il reperto da sottoporre a biopsia e somministra una anestesia locale, quindi esegue con un ago a scatto multipli prelievi (perchè multipli? il materiale prelevato con un singolo prelievo può non essere rappresentativo ovvero sufficiente per una corretta valutazione istologica, quindi vengono solitamente eseguiti prelievi multipli). Il materiale prelevato viene quindi inserito in un flacone ed inviato alla valutazione del patologo.
In seguito al prelievo può essere posizionata una clip nella sede della biopsia (a cosa serve la clip? la clip serve per segnalare in che parte del seno è stato eseguito il prelievo, per controlli futuri o per guidare un eventuale intervento chirurgico). Non sono necessari punti di sutura. La procedura dura circa 20-30 minuti. -
Macrobiopsia vacuum assistita
La macrobiopsia vacuum assistita è una procedura di prelievo di tessuto mammario. Rispetto alla biopsia percutanea tipo tru-cut permette di prelevare maggiore quantità di tessuto.
A che cosa serve?
Solitamente eseguita come strumento diagnostico sotto guida della mammografia, può essere utilizzata, sotto guida ecografica per l'asportazione di lesioni benigne del seno. Ha la stessa efficacia diagnostica di una biopsia chirurgica.Quando si esegue?
Può essere eseguita in qualsiasi periodo del ciclo mestruale.Come si esegue?
Viene eseguita in regime ambulatoriale, sotto guida di mammografia, RM o di ecografia. Potrà tornare a casa subito dopo la procedura. Macrobiopsia Vacuum assistita sotto guida stereotassica mammografica verrà invitata a stendersi in posizione prona sul lettino della biopsia, inserendo il seno da sottoporre a prelievo nel foro predisposto. Il seno verrà quindi leggermente compresso e saranno eseguite alcune radiografie a bassa dose necessarie per localizzare il reperto da sottoporre a prelievo. Il senologo quindi somministrerà un'anestesia locale e procederà al posizionamento dell'ago e quindi al prelievo automatico. Durante il prelievo saranno eseguite delle radiografie per verificare il procedere. Alla fine del prelievo viene inserito un marcatore (clip) nella sede della biopsia. Il tessuto prelevato viene quindi sottoposto a una radiografia ed inviato in flacone per la valutazione del patologo. Non sono necessari punti di sutura. La procedura dura circa 30-40 minuti. -
Macrobiopsia vacuum assistita stereotassica
Verrà invitata a stendersi in posizione prona sul lettino della biopsia, inserendo il seno da sottoporre a prelievo nel foro predisposto. Il seno verrà quindi leggermente compresso e saranno eseguite alcune radiografie a bassa dose necessarie per localizzare il reperto da sottoporre a prelievo. Il senologo quindi somministrerà un'anestesia locale e procederà al posizionamento dell'ago e quindi al prelievo automatico. Durante il prelievo saranno eseguite delle radiografie per verificare il procedere. Alla fine del prelievo viene inserito un marcatore (clip) nella sede della biopsia. Il tessuto prelevato viene quindi sottoposto a una radiografia ed inviato in flacone per la valutazione del patologo. Non sono necessari punti di sutura. La procedura dura circa 30-40 minuti.
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Macrobiopsia vacuum assistita ecografia
Verrà invitata a stendersi sul lettino, come per una ecografia, il senologo quindi, solitamente in collaborazione con un collega radiologo/ginecologo, dopo aver disinfettato la cute somministra un'anestesia locale, quindi inserisce l'ago nella sede corretta ed esegue il prelievo automatico sotto visione ecografica in tempo reale. Alla fine del prelievo viene inserito un marcatore (clip) nella sede della biopsia/escissione. Il tessuto prelevato viene quindi inviato in una flacone al patologo, per la valutazione istologica.
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Macrobiopsia vacuum assistita RM
Questo tipo di biopsia si esegue anch'essa nella sala di risonanza magnetica ed è indicato per le lesioni visibili solamente in un esame diagnostico RM con mezzo di contrasto.
Per la localizzazione della lesione al momento della biopsia è infatti spesso necessario iniettare di nuovo il mezzo di contrasto. -
Linfonodo sentinella
Si tratta di una metodologia articolata, in cui tre medici specialisti agiscono sinergicamente in fasi successive.
La prima fase di ricerca e marcatura viene eseguita in Medicina Nucleare prima dell’intervento.La seconda fase è quella chirurgica, in cui l'identificazione e l'asportazione del linfonodo sentinella avvengono con l'utilizzo di una sonda per chirurgia radioguidata che capta i segnali emessi dal linfonodo e guida il chirurgo con precisione verso il bersaglio.La terza fase, quella dell’esame istologico, è condotta dall’anatomopatologo che, al CSSI, è presente in sala operatoria. In questo modo la valutazione può essere eseguita già durante l’intervento chirurgico, offrendo indicazioni al chirurgo in tempo reale: se l’analisi del linfonodo sentinella conferma l’assenza di cellule tumorali non è necessario procedere con l’asportazione degli altri linfonodi ascellari, se invece il linfonodo sentinella contiene cellule tumorali, quando indicato, l’intervento può essere completato con una dissezione linfonodale più estesa.