Radio oncologia

Storia della radioterapia

La medicina utilizza la radioterapia come trattamento per il cancro da più di 100 anni, con le sue prime radici tracciate dalla scoperta dei raggi X nel 1895 da Wilhelm Röntgen. Emil Grubbe di Chicago è stato forse il primo medico statunitense ad utilizzare raggi X per curare il cancro, a partire dal 1896. Il campo della radioterapia ha cominciato a crescere nella prima parte del 1900, ciò è stato gran parte dovuto al lavoro pionieristico della scienziata vincitrice del premio Nobel, Marie Curie, che scoprì la radioattività degli elementi, Polonio e Radio, nel 1898. In questo modo ha inizio una nuova era nel trattamento medico e della ricerca. L'avvento di nuove tecnologie della diagnostica per immagini, comprese la risonanza magnetica (MRI) nel 1970 e la tomografia ad emissione di positroni (PET) nel 1980, hanno portato il trattamento dalla radioterapia conformazionale tridimensionale (3DCRT) alla radioterapia a modulazione di intensità (IMRT) e alla radioterapia guidata dalle immagini (IGRT). Questi progressi hanno implementato l’efficacia del trattamento e ridotto gli effetti collaterali come conseguenza di una migliore definizione dei volumi da irradiare e un maggiore risparmio degli organi a rischio.
 
 

Radioterapia e tumore prostatico

La radioterapia rappresenta, con la chirurgia, uno dei trattamenti standard curativi del tumore alla prostata. L’evoluzione tecnologica della radioterapia ci permette di effettuare trattamenti radioterapici estremamente precisi e personalizzati. L’integrazione della radioterapia con terapie mediche quali l’ormonoterapia ci permette di proporre ai nostri pazienti un trattamento in accordo con le linee guida Nazionali ed Internazionali, personalizzato e adeguato per il singolo caso clinico.
 
L’uso della radioterapia a modulazione di intensità (IMRT) e l’utilizzo di fusioni multimodali di immagini con i più moderni esami diagnostici dedicati alla patologia prostatica quali la risonanza magnetica multiparametrica (mpMRI) e la tomografia ad emissioni di positroni (PET PSMA) permettono di garantire ai nostri pazienti un trattamento estremamente efficace, con adeguato risparmio dei tessuti sani adiacenti al tumore e la conseguente riduzione degli effetti collaterali. La possibilità di proporre schemi ipofrazionati e la radioterapia stereotassica corporea (SBRT), una innovativa tecnica radioterapica non invasiva che permette di erogare una elevata dose di radiazioni direttamente sul volume tumorale con estrema accuratezza e precisione, provocandone la morte cellulare (necrosi), rappresentano l’ulteriore evoluzione dei trattamenti di radioterapia.
 

Ricerca clinica

Il Servizio di Radioterapia è attivo nel campo della ricerca clinica, partecipando a numerosi studi nazionali del Gruppo Svizzero di Ricerca Clinica sul Cancro (SAKK) e internazionali dell’Organizzazione europea per la ricerca e cura del cancro (EORTC). Sono in corso ricerche anche  nell’ambito della Radiomica che, mediante l'utilizzo di metodiche di analisi ed elaborazioni delle immagini quali il machine learning e l’intelligenza artificiale, si prefigge l’obbiettivo di aiutare lo specialista nella definizione della terapia piu’adatta e personalizzata per ogni paziente.I collaboratori del Servizio di Radioterapia medici, tecnici e infermieri sono continuamente aggiornati sull’evoluzione tecnologica e sulle conoscenze cliniche radioterapiche dedicate alla patologia prostatica. Il servizio si avvale della collaborazione della fisica Sanitaria per lo studio del trattamento di radioterapia. Ogni proposta terapeutica viene discussa in modo interdisciplinare all’interno del Centro Prostata della Svizzera Italiana (MDM CPSI) e condivisa con i professionisti delle altre discipline (urologi, oncologi medici, radiologi, medici nucleari, patologi, ecc.) coinvolti nella cura dei pazienti. 

A chi si rivolge?

La radioterapia, eventualmente associata alla terapia ormonale, rappresenta una delle opzioni terapeutiche per i pazienti affetti da tumore della prostata. La radioterapia utilizza radiazioni ionizzanti ad alta energia per “distruggere” le cellule tumorali, cercando al tempo stesso di salvaguardare i tessuti e gli organi sani circostanti, è un trattamento ambulatoriale e non prevede procedure invasive.
 
Può avere diverse finalità: 
  • A.intento curativo: si esegue allo scopo di eliminare radicalmente tutte le cellule tumorali presenti nella prostata e/o nei linfonodi pelvici;
  • B.intento post-operatorio (adiuvante): si esegue entro pochi mesi dopo l’intervento chirurgico di prostatectomia per eliminare eventuali cellule tumorali residue e ridurre il rischio di recidiva locale;
  • C.intento post-operatorio di salvataggio: si esegue dopo l’intervento chirurgico solo in caso di risalita del PSA e/o in caso di recidiva;
  • D.intento palliativo: si esegue nei pazienti in cui la malattia si è diffusa ad altri organi, per esempio alle ossa. In questo caso serve a lenire il dolore e anche a consolidare l’osso, riducendo il rischio di frattura. Si può effettuare un trattamento palliativo anche sulla prostata quando la malattia è localmente estesa e può condizionare una sintomatologia locale da compressione/infiltrazione degli organi vicini (vescica, retto).
 
Il servizio di Radioterapia è parte dell’Istituto Oncologico della Svizzera Italiana ed attivo su due sedi: l'Ospedale Regionale di Lugano – Italiano e l’Ospedale Regionale di Bellinzona – San Giovanni.