Finanziamento europeo di 1,5 milioni di euro per la "giovane" ricerca oncologica nelle strutture EOC

14 March 2011

<p><strong>Per la prima volta una struttura dell&rsquo;Ente Ospedaliero Cantonale (EOC) riceve un importante finanziamento dell&rsquo;Unione Europea per un progetto di ricerca clinica condotta negli ospedali.&nbsp;Il &ldquo;grant&rdquo;, di 1,5 milioni di Euro ripartiti su 5 anni,&nbsp;permette di avviare una ricerca relativa al tumore alla prostata attraverso i laboratori sperimentali dell&rsquo;Istituto oncologico della Svizzera italiana (IOSI), situati a Bellinzona presso la sede dell&rsquo;Istituto di ricerche in biomedicina (IRB).&nbsp;In Svizzera pochi altri &ldquo;grant&rdquo; sono stati assegnati quest&rsquo;anno e tutti a centri universitari.</strong></p>

Il finanziamento è stato attribuito al dr Andra Alimonti, oncologo e ricercatore, vincitore nel 2010 di un premio di ricerca della Fondazione Swiss Bridge ed ha una chiara valenza clinica. Infatti l’obiettivo finale è di sperimentare in pazienti degenti negli ospedali, entro tre anni, nuovi preparati in grado di indurre la “senescenza cellulare”, in combinazione con la chemioterapia e altre terapie standard. Nel progetto saranno coinvolti una decina di studiosi.

La senescenza cellulare
La senescenza cellulare (invecchiamento delle cellule) è uno dei filoni più innovativi della ricerca per combattere il cancro. Diversamente dalle altre cellule maligne, che vengono distrutte, le cellule staminali del cancro resistono, purtroppo, alle chemioterapie e sono in grado, differenziandosi, di ripopolare il tumore, dando luogo a metastasi. Studi scientifici svolti negli Stati Uniti dal dr Alimonti e giunti allo stato preclinico mostrano che taluni farmaci allo studio per altre patologie, come il diabete, riescono ad inibire uno dei geni responsabili del tumore prostatico e indurre l’invecchiamento (senescenza) delle cellule tumorali e presumibilmente anche delle cellule staminali del cancro. Grazie all’azione di farmaci pro-senescenti, tutte le cellule tumorali, comprese quelle staminali, invecchiano in modo irreversibile, attivando un processo immunitario che si scatena contro il tumore stesso.

Screening sulle cellule prostatiche
Il progetto è già stato avviato. Una casa farmaceutica invia a Bellinzona ogni settimana un centinaio di molecole chimiche diverse; esse vengono sistematicamente provate in laboratorio, mediante screening, su cellule prostatiche, così da determinare quali sono i composti efficaci. Con il medesimo sistema viene ricercata l’efficacia di farmaci già utilizzati come antitumorali o per combattere altre malattie. Alcuni sono già stati identificati in questi mesi a Bellinzona. Il passaggio successivo è quello della sperimentazione su modelli transgenici.

La prova sui pazienti
Infine la “prova clinica” quella che dirà, o meno, se il progetto dell’équipe del laboratorio EOC-IOSI è in grado di aiutare davvero l’uomo. Pazienti con tumore alla prostata non operabile verranno curati con le sostanze risultate più efficaci in laboratorio, in grado cioè di sopprimere i geni responsabili del tumore prostatico e di produrre l’invecchiamento delle cellule. La fase clinica è pianificata fra 3 anni; parallelamente, con la collaborazione dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB), si cercherà di approfondire il collegamento, già emerso chiaramente in laboratorio, tra la senescenza delle cellule e il richiamo immunitario. L’obiettivo è di stimolare, nelle cure oncologiche, l’immunoterapia, che attualmente non offre, purtroppo, i risultati sperati.

Cosa sono gli “starting grant”
Pur non essendo membro dell’UE, la Svizzera può usufruire di finanziamenti UE alla ricerca grazie agli accordi presi con il nostro paese. L’EOC è stato ufficialmente iscritto quale istituto beneficiario e figura nella lista degli “starting grant 2010” insieme ad alcune delle maggiori università e politecnici elvetici. Il Consiglio Europeo della Ricerca (European Research Council - ERC) dell’UE è la prima organizzazione europea che sostiene progetti di ricerca fondamentale sulla base dell'eccellenza scientifica del ricercatore o della ricercatrice, nonchè della forza innovativa della sua idea, a prescindere dalla nazionalità, dall'età o dalla disciplina scientifica.

Ogni anno l’ente eroga consistenti finanziamenti a giovani ricercatori nella fase iniziale della loro carriera ("ERC starting grants") o a scienziati già affermati e riconosciuti nel loro settore ("ERC advanced grants"), per un totale di oltre un miliardo di euro all'anno.
 
In Svizzera solo 2 per l’oncologia
Quest’anno sono state assegnate nel settore delle scienze solo 153 finanziamenti ERC in tutta Europa; in Svizzera 27, ma solo due riguardano l’oncologia. Per ottenere un fondo dall’ERC i ricercatori devono partecipare ai bandi pubblicati e svolgere il loro progetto di ricerca in un'università o centro di ricerca pubblico o privato, in uno dei 27 paesi dell'UE oppure in uno dei 10 paesi associati al programma - quadro europeo della ricerca.

Il premio Nobel per la fisica 2010, Konstantin Novoselov, un fisico russo, naturalizzato inglese, giovane ricercatore di 36 anni aveva ricevuto un grant ERC nel 2007.

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