Bulimia nervosa

Ingurgitare cibo a volontà più volte al giorno, più volte la settimana. E poi eliminarlo vomitando, e abusando di lassativi e diuretici. Per coloro che sono affetti da bulimia (si tratta di persone che hanno una bassa stima di sé, generalmente), il cibo è come la droga: quando arriva un attacco, il bisogno di mangiare, abbuffarsi, è impellente. Come nell’anoressia, anche in questo caso la preoccupazione per il peso e l’aspetto fisico è estrema. Pertanto, dopo l’abbuffata – durante la quale chi soffre di bulimia avverte di aver perso l’autocontrollo – il senso di vergogna e di colpa e la grande paura di un aumento di peso avviano comportamenti di compenso. Al contrario dell’anoressia, però, qui all’apparenza non c’è nulla che non vada: il bulimico agisce in solitudine, la sua vita scorre normalmente, il suo peso solitamente resta normale, e i famigliari, gli amici, non vedono il problema.

Complicazioni mediche

Nonostante non sia visibile quanto l’anoressia, la bulimia ha comunque conseguenze devastanti sulla salute di chi ne è affetto. Vomitare in continuazione procura erosione dello smalto dei denti e delle gengive, e mette sotto pressione stomaco, esofago e cavo oro-faringeo. Fra i riscontri più frequenti, il rigonfiamento delle ghiandole salivari, e in particolare delle parotidi; le infiammazioni dell’esofago e dello stomaco, le esofagiti e le gastriti che – a loro volta – producono disturbi caratterizzati da difficoltà digestive, bruciori, dolori, rigurgito e sensazioni di digestione lenta e difficoltosa. La presenza di sangue nel vomito, poi, è da interpretarsi come un segnale di pericolo che richiede la consultazione del medico e l’esecuzione di una gastroscopia. Inoltre il vomito frequente può facilmente condurre ad alterazioni dell’equilibrio idro-elettrolitico, con cambiamenti del bilanciamento dei liquidi corporei con gli elettroliti (sodio, magnesio, potassio eccetera): nel caso di una grave carenza di potassio, si possono produrre alterazioni anche gravi del battito cardiaco. E si affacciano, a volte, depressione e pulsioni autolesive e suicidarie.