EOC-OSC, comunicazione migliore tra medico e paziente

02 September 2001

Una decina di medici ospedalieri – assistenti e capiclinica dei reparti di medicina – ha concluso recentemente una formazione per migliorare la comunicazione con il paziente. Un nuovo modulo inizia nel mese di settembre. Partendo dalle esperienze positive condotte nel campo dell’oncologia – dove da anni il personale riceve una formazione psicologica adeguata – l’EOC, in collaborazione con l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale (OSC) ha proposto al corpo medico degli ospedali una formazione specifica, con mezzi pedagogici moderni, per integrare nella medicina somatica gli aspetti psicosociali. Sono coinvolte le patologie più importanti, come quelle legate ai tumori, all’HIV, alle urgenze di pronto soccorso, ma anche le gravidanze difficoltose e le malattie senili.

Un sondaggio approfondito sulla soddisfazione dei pazienti degenti nei reparti di medicina interna degli ospedali EOC aveva rivelato che il rapporto col medico ospedaliero, sul piano della comunicazione, era un punto da migliorare. L’ente ha chiesto un contributo all’OSC. L’esito positivo dei progetti-pilota sviluppati al Civico di Lugano sotto la direzione del dott. Michele Tomamichel, medico psichiatra dell' OSC, e del dott. Fabrizio Barazzoni, capo settore sanitario dell' EOC ha indotto l’ente ad estendere gradualmente la nuova opportunità ai medici di tutti gli ospedali. La formazione avviene in tre fasi successive. All’inizio, il medico è invitato a dialogare con un paziente-attore nel corso di una seduta registrata con una videocamera e poi discussa. Seguono due giornate di formazione intensiva per mettere in risalto, soprattutto, gli aspetti emotivi della comunicazione, così importanti per definire uno spazio di dialogo in cui il paziente possa parlare di se stesso, dei suo problemi, delle sue attese; questi aspetti sono sovente trascurati davanti alla necessità di un’informazione semplificata e più funzionale. I medici sono quindi al centro di una supervisione che si sviluppa sull’arco di 6 mesi. I formatori li seguono direttamente sui reparti ed organizzano con loro regolari confronti. Al termine i partecipanti frequentano un seminario di un giorno per verificare gli obiettivi raggiunti. Non si tratta di formare medici specialisti in comunicazione ma di gettare la base per relazioni migliori, nella prospettiva di una medicina ospedaliera che guardi al paziente nella sua interezza.

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