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Clinica di cure palliative e di supporto 
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Nutrizione in cure palliative Back

La presa a carico nutrizionale in cure palliative è un processo complesso che richiede l’intervento di un team di professionisti esperti. Il medico curante, il medico oncologo, il personale infermieristico domiciliare o ospedaliero collaborano con la/il dietista per ottimizzare le cure in questo ambito. La presa a carico comprende diverse fasi distinte: lo screening, l’assessment, la terapia nutrizionale e la valutazione del decorso. Nel paziente oncologico ed in particolare in cure palliative sono in primo piano aspetti etici che devono essere tenuti in considerazione in ogni momento della presa a carico.

La malnutrizione nei pazienti affetti da neoplasia ha una prevalenza molto elevata e, a differenza di quanto succede durante un semplice digiuno, il calo ponderale avviene per perdita di massa muscolare oltre che di massa grassa. Affrontare questa problematica diventa pertanto una componente fondamentale della terapia.

  • Introduzione e Definizioni 

  • Fisiopatologia della malnutrizione nel paziente oncologico 

  • Terapia Nutrizionale 

  • Valutazione 

Il significato simbolico del cibo

Nutrirsi, si sa, è un’esigenza biologica, tuttavia è sociale la risposta attraverso cui questo bisogno viene soddisfatto. Questa è soggetta a variazioni sia all'interno dello stesso contesto sociale, che tra differenti culture, che in differenti ambienti e processi storici. Il bisogno stesso e la risposta sono a loro volta correlati, infatti fondamentale è il ruolo che lo stile di vita individuale, il proprio ruolo sociale, le proprie attività predominanti hanno nell'orientare i bisogno umani.

La ricerca, la raccolta e la preparazione del cibo sono attività dal forte significato culturale, sociale e simbolico. Sebbene bisogno primario, l’alimentazione fa del nutrimento un codice di comunicazione attraverso il quale il gruppo mette in rilievo la propria identità etnica, sociale e culturale. Violare o non partecipare alle regole di un sistema alimentare significa creare disordine sociale e può essere vissuto dalla maggioranza come avvisaglia di un pericolo destabilizzante. Condividere un pasto invece, oltre ad assumere un significato rituale, è soprattutto una forma di integrazione sociale e familiare. Infatti, ogni sistema d’alimentazione prevede norme precise condivise dal gruppo sociale, procedimenti che a loro volta costruiscono e comunicano regole, gerarchie e legami.
Queste premesse ci permettono di meglio comprendere il valore che le scelte alimentari hanno nella cultura umana.
Il cibo e la sua condivisione rivestono pertanto significati peculiari per l’individuo, il gruppo e la società.
Per sua specifica natura il cibo riveste un SIGNIFICATO SIMBOLICO E RELAZIONALE che trascende il semplice valore nutrizionale e la necessità per l’organismo di alimentarsi. Emblematico e simbolico per eccellenza è il MOMENTO DELLA CENA, spazio prevalentemente relazionale durante il quale si condividono intimità, emozioni, vicinanza, affettività.

Ecco come nelle cure palliative questo significato viene fuori, spesso per il paziente il pasto significa casa e noi come dietiste/i dobbiamo essere in grado, attraverso il cibo, di porre solide basi per un “ponte comunicativo” con il pz stesso rievocando così ricordi di casa.

 

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